I talenti esotici con nomi sconosciuti ti esaltano? Non vedi l'ora di fare l'asta per quel tuo pupillo di sedici anni scovato su Football Manager 2003? Punti la sveglia alle cinque di notte per guardare Congo - Emirati Arabi ai mondiali U20? Stufo di non vincere mai il fantacalcio? Questa rosa per la stagione 2017/18 può fare al caso tuo.

PORTIERI 

ALFRED GOMIS (Spal, 2 crediti)

Lys, Maurice, David, Alfred: il padre dei Gomis, prima di concepire, ha selezionato il filtro "sforna figli maschi portieri" ottenendo il 100% di riuscita. Alfred anche detto il Puma viene dal prestito alla Salernitana e dalla "sconfitta" nella sfida con Da Costa per sostituire il cardiopatico Mirante: non benissimo, eppure in questa Seria A è partito bene e farà sudare il pubalgico Meret quando rientrerà.                   

?UKASZ SKURUPSKI (Roma, 1) 

Reduce da un campionato di molti alti e qualche basso, l'ex Empoli ha tutte le carte in regola per subentrare ad Alisson a stagione in corso e far restare polacca la porta giallorossa. Per gli amanti degli estremi difensori grossi con le sopracciglia fini e per i fan di Matilde Rossi, sua moglie.

ANTONIO DONNARUMMA (Milan, 1)

Per tutti quelli che, in buonafede, vanno controcorrente e tifano per l'infortunio a Storari e il remake del kolossal biblico Caino - Abele: e se il fratello di Gigio valesse davvero un milione d'ingaggio a stagione? 

Gomis beve dagli occhi (Getty Images)

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DIFENSORI

JOÄO CANCELO (Inter, 10)

Il portoghese, arrivato dal Valencia nell'affare che ha portato Kondogbia in Spagna, ha già subìto un infortunio al ginocchio per restare fedele alla recente tradizione di terzini giunti in nerazzurro in pompa magna e finiti presto in infermeria o nei cassetti della perdizione insieme a Montoya - cui faceva da riserva -  e Dodô e Alvaro Pereira e tutti gli altri. Esterno che può essere impiegato, all'occorrenza - cioè mai - ala offensiva, non può segnare. 

BENEDIKT HÖWEDES (Juventus, 10)

Arrivato alla Signora dopo l'addio di Bonucci, ha prontamente dichiarato: "Non sono Bonucci". Difensore intelligente, duttile e con un cane che ha chiamato come il portiere della Svizzera, Benedetto avrebbe scelto la carriera da fisioterapista se non fosse diventato calciatore.

LYANCO (Torino, 7)

Centrale brasiliano che ha scelto di giocare per la Serbia viste le origini del nonno anzi no poi ha scelto il Brasile, classe '97, arriva dal San Paolo per rubare a Moretti tutti i segreti del mestiere. La parte più spassosa del ragazzo resta il profilo Twitter, scrigno di selfie improbabili, frasi come "buonanotte nazione torinese" e retweet del profilo ufficiale del Toro durante un'amichevole.

MÁRTIN CÁCERES (Hellas Verona, poi non si sa, 7)

La vera notizia è che il Pelado è tornato a giocare in Italia. Feticcio di ogni fantallenatore che si rispetti, trovate qui tutto ciò che c'è da sapere sull'ex juventino. Vamos.

BRAM NUYTINCK (Udinese, 8)

Svanito l'effetto sorpresa del gigante di Heumen dopo la rete contro la Spal, per convincere i vostri avversari a non alzarvelo potrete dire che l'olandese non fa per loro, beceri, appassionati di pagine ignoranti che copiano senza citare e baila come il Papu, visto che Bram viene da una famiglia di studiosi e il padre insegna diritto. Per aste intellettuali.

GREGORY VAN DER WIEL (Cagliari, 7)

Non si placa la sete footballmanageriana dei quattro mori che depositano la casacca numero due - lasciata libera da Bruno Alves - sulle spalle dell'olandese di origini antilliane che un tempo veniva considerato fra i più forti al mondo nel suo ruolo. La madre, grande fan del manga Dragon Ball, l'ha chiamato così in onore di Gregory, la cavalletta di Re Kaioh; scontato che segnerà il suo unico gol italiano contro di te.

FABIO LUCIONI (Benevento, 7)

All'asta pronunciatelo "Lusi-oni" e lascerete di sasso tutti gli scopritori di talenti sudamericani: il nome dello "Zio", sull'agenda, non l'avranno di sicuro. Difensore centrale di quelli cui in provincia dedicano cori, murales ed epiteti riguardanti cariche comunali, Fabio è stato protagonista della cavalcata degli Stregoni verso la A, punto d'arrivo per chi in carriera ha visto solo B e Lega Pro. Il VAR gli ha già annullato un gol contro il Bologna: meglio, cercate di strapparlo alla concorrenza a prezzo base. Se vi va male potete sempre far visita al suo ristorante.

JOSÉ LUIS PALOMINO (Atalanta, 6)

Soprannominato "Palomino Michelin" da quella volta che al liceo prese venti chili mangiando merendine nell'intervallo, ora nella difesa a tre gasperiniana fa le veci di Caldara - e potrebbe presto prendere il posto di Masiello sulla sinistra -  dimostrando buona personalità e piedi non proprio maleducati. Così famoso negli Stati Uniti da dedicargli un festival, come ogni calciatore di umili origini sbarcato in Italia che si rispetti s'è molto parlato dei lavori da venditore d'hamburger fuori dallo stadio con papa e delle mansioni da fruttivendolo con mama in tempo di pubertà. 

Höwedes balla la trance quando i compagni segnano (Getty Images)

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CENTROCAMPISTI

VALENTIN EYSSERIC (Fiorentina, 12)

Meriterebbe d'essere acquistato solo per esser nato ad Aix-en-Provence, uno di quei nomi francesi che pronunceresti prima di andare a dormire al posto di contare le pecore, tipo Toulalan. Discreto tiratore di punizioni, ha tatuato "Piantino" sul petto: non lo stato d'animo per il passaggio in viola, ma il cognome della madre.

JOSIP ILI?I? (Atalanta, 12)

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. In questa frase stanno tutti i controsensi dello sloveno che tra Palermo e Fiorentina ha segnato quarantanove gol in Serie A. Josip è l'estro calcistico associato agli spigolosi zigomi à la Lurch che avrebbero messo in difficoltà Cesare Lombroso. Indecifrabile, imprevedibile, può segnare da trenta metri col destro così come calciare alto da un metro utilizzando il caro mancino. Nell'occhio dell'Iliciclone, sempre.

RICARDO CENTURIÓN (Genoa, 10)

"Prova a fare una delle tue estronsate de pazzo, prova a tirare fuori el ferro... io te lo estrapo de mano, te lo metto en el culo e poi premo el grilletto hasta che siento el clic!" [Jesus de "Il Grande Lebowski" citando Ricardo Centurión]

Uno che soprannomineresti volentieri "El Di María del Cartello", certo, se non fosse che il Cartello sta in Messico e che se Centurión - argentino di Avellaneda - lo venisse malauguratamente a sapere ti ritroveresti el ferro sulle nuca. Contro la Juventus ha sbagliato un gol da zero metri, di testa. Auguri se v'interessa avere in rosa il candidato numero uno al premio "Ravel Morrison 2017/18). Dale Wachiturro!

AMATO CICIRETTI (Benevento, 11)

Non sappiamo se il video delle tabelline è un fake o una geniale trovata pubblicitaria di un'azienda di abachi. Sappiamo che Amato sa far gol, tingersi i capelli, tatuarsi il logo di Twitter al cinquecentesimo retweet. Basta e avanza per volerlo più di una notte d'amore fra Daenerys e Jon Snow. 

MARTEN DE ROON (Atalanta, 9)

L'olandese di Zwijndrecht che twitta in dialetto bergamasco dopo le quattro reti col Middlesbrough in Premier nella stagione passata è tornato a casa. Panchinato da Cristante e Freuler in questo inizio di stagione, potreste pagarlo meno dell'effettivo valore. MDR 4EVER.

LUCA MORA (Spal, 7)

Crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, capitano degli Spallini e grand'estimatore di Ludwig Feuerbach, Luca Mora ha tutto per diventare il Marco Rigoni 2011/12 della situazione. Membro di quel club d'italiani di mezz'età che non usano i social e secondo le pagine nostalgiche facebookiane fumano un pacchetto di Marlboro rosse bevendo sei litri di Desperados in un bar dopo l'allenamento e dicendo al barista frasi come: "Oikonomou riesce a recitare l'Iliade con le scoregge", Luca è l'acquisto da non mancare al fantacalcio. Luca Mora > Lucas Moura: pioveranno sei e mezzo

ANTONÍN BARÁK (Udinese, 2)

La solita Udinese indecifrabile (non solo per le parole di Delneri) orfana dei gol di Cyril Théréau e infarcita di nomi dalla difficile pronuncia. Ultimo di questi il ceco Barak, nome da former President of the United States o da ex primo ministro israeliano, classe '94 con discrete doti offensive, mancino velenoso da fermo e qualche cartellino giallo di troppo a curriculum. Raggiunto il connazionale Jankto in Friuli con quella faccia da sedicenne olandese all'esordio all'Amnesia di Ibiza, non potete lasciarvelo sfuggire.

CENGIZ ÜNDER (Roma, 9)

Il nuovo Salih Uçan - che poi è anche un po' il nuovo Gerson - viene ancora dalla Turchia e ha già guadagnato la nomea di "Dybala turco" ed "erede di Salah". Costato a Pallotta e soci quasi quindici milioni di euro, con l'arrivo di Schick si riduce ulteriormente lo spazio per l'ex giocatore dell'?stanbul B.B.. Per me completo, grazie.

Uno dei barellieri sembra felice (Getty Images)

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ATTACCANTI

MOISE KEAN (Hellas Verona, 3)

Un nero a Verona può suonare i bonghi o suonare strano, ma il calcio di fine agosto regala anche questo e i tifosi, stufi del dietrofront di Cassano, dell'involuzione di Cerci e dei mal di pancia di Pazzini, sono pronti ad accogliere al Bentegodi l'azzurrino della Juventus pronto a farsi largo davanti per sfruttare gli assist di Bessa. Duemila motivi per comprarlo, ma su WhatsApp utilizzate responsabilmente i vocali coi cori su Mudingayi.

PATRICK CUTRONE (Milan, 6)

Col "costava 1 a inizio anno!" più rumoroso della Serie A nonché protagonista della parodia della canzone dei The Giornalisti (come si fa a scrivere "dei The" per la santissima trinità) si è di fronte al più grosso dilemma dopo quello del fare o meno la cacca nei bagni dei treni in prossimità delle stazioni ferroviarie. Ok, sta segnando tanto, ma con André Silva e Kalini? quanto giocherà? Solo per veri tifosi rossoneri.

NANI (Lazio, 16)

Siamo diventati il campionato cimitero degli elefanti, tocca farcene una ragione e spendere fantamilioni per questi pezzi grossi dei videogiochi di dieci anni fa senza troppe remore: saranno tanto peggio di Caicedo e Djordjevic? Intanto l'ex Manchester United e Valencia ha scelto la maglia numero 7. Sette Nani: quando "preferisci la gloria eterna all'effimero guadagno".

ANDREAS CORNELIUS (Atalanta, 10)

"Il bomber dell'estate" fa rima con Hallenius e ci fornisce sempre preziosi indizi fantacalcistici: chi segna più di tutti in amichevole a luglio e agosto solitamente chiude la stagione regolare a uno, massimo due reti causate da rimpalli nell'area piccola o appoggi di testa a porta sguarnita su assist di Tomovi?. Classico pennellone che a Bergamo succede a Bjelanovi?, Budan, Bentacourt e Peši?, farà la riserva designata di Petagna, un altro che vede la porta giusto dopo aver citofonato, un paio di volte.

ANDREJ G?L?BINOV (Genoa, 6)

Galeotto fu quel calcio di rigore centrale segnato a Buffon in un sabato pomeriggio di Lapadula in panchina con la fascite plantare. Basta poco per innamorarsi dei calciatori bulgari che chissà perché sono tutti figli e nipoti di pallavolisti famosi medagliati alle olimpiadi. Ritardati o ritardatari, Andrej ha quasi trent'anni, è in Italia da dieci ed è alla prima stagione in A. Se di Lapagol ancora vi fidate, pigliate anche l'ex Novara.

YANN KARAMOH (Inter, 8)

Francesce di origini ivoriane, ha quel cognome che sembra una canzone dei Queen quando a Freddie Mercury prendevano quei raptus islamici che una volta Brian May e Roger Taylor si son guardati e hanno esclamato all'unisono: "Ma la potenza di Suning?". Yann è stato accostato a Ousmane Dembélé, Mbappé, Neymar, Muhammad Ali, Messi e Malcolm X ed raccoglie in nerazzurro la pesante eredità di Gabigol. Icardi è avvisato.

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