Juve-Napoli è una formula. Adesso troppo presto per essere decisiva, ma mai superflua. Due squadre rifatte. Due composizioni ancora in corso a confronto. Al momento prevale il fascino di una rivalità antica maturata sotto i colpi di momenti spesso condizionanti. Per questa sfida sono passati i trionfi rari e bellissimi del Napoli o le rese altrettanto condizionate.

A Torino la quinta giornata suonerà un rintocco che sarà stordente o dolcissimo. Una partita difficile da leggere alla vigilia. L’unico dato certo è che la Juventus gioca in casa e questo ne fa l’ipotetica favorita. Non ingannino il decimo posto del Napoli nella scorsa stagione e i due pareggi a reti bianche dei bianconeri con Roma ed Empoli. La partita vede due sfidanti silenziose e ancora da scoprire.

Antonio Conte tornerà in uno Stadium stavolta pieno e popolato da quella tifoseria a cui lui si sente irrimediabilmente legato. Ora, però, lui vuole conquistarne un’altra. Quella che per tanto tempo ha visto dall’altre parte della competizione. 

La Juventus di Motta ha mostrato subito i segni dei progressi imposti a un undici che vuole mettersi alle spalle la filosofia di un allenatore che ha vinto tanto, ma che in fondo si è anche usurato laddove la sua visione non era più praticabile. I bianconeri in campionato non hanno ancora subito gol, riaffermando il vecchio valore difensivo di una squadra che storicamente ha sempre voluto prima di tutto evitare di prendere gol.

Yildiz, Luiz e Koopmeiners garantiscono maggiore qualità in un palleggio in cui elementi come Cambiaso e Gonzales, pur partendo da posizioni molto diverse, suggeriscono un’ottima capacità di inserimento che ne forza natura e caratteristiche. 

Il Napoli intanto nasconde le sue intenzioni su chi dovrà giocare la sfida partendo da titolare. Soprattutto a centrocampo, anche se Anguissa e Lobotka restano i favoriti per partire dall’inizio, McTominay e Gilmour potrebbero godere di maggiore considerazione a gara in corso. Così come Neres, al momento ancora preferibile a Politano per ragioni di equilibrio, ha fino a questo momento garantito un notevole coefficiente tra minuti giocati e contributi al risultato. A Kvara e Lukaku l’incarico di fare la differenza.

Il tema tattico serba dubbi e incognite su chi offrirà maggiori spostamenti agli equilibri. La Juve dovrebbe impostare la sua partita su un possesso palla più intraprendente, mentre il Napoli potrebbe scegliere un assetto compatto e pronto a sfruttare le caratteristiche dei suoi uomini più pericolosi. Un’inversione storica che potrebbe risultare solo un passo del processo di cambiamento che stanno attraversando due squadre che di certo vogliono essere protagoniste di questo campionato.