Terminati gli Europei con la vittoria del Portogallo è arrivato il momento di tirare qualche conclusione in merito al rendimento dei protagonisti. In questo particolare articolo ci focalizziamo sugli allenatori proponendo un raffronto curioso, quello fra gli stipendi dei Commissari Tecnici delle 24 squadre che hanno partecipato agli Europei e il piazzamento finale della Nazionale da loro guidata.
Fermo restando che essendo alla guida di squadre con forza diversa è limitativo ridurre ogni valutazione a questo rapporto, può essere comunque un primo dato indicativo per iniziare a individuare i top e i flop fra gli allenatori di Euro 2016.
Partiamo dalla tabella, che presenta nella prima colonna il nome dell'allenatore, nella seconda la Nazionale da lui guidata, nella terza lo stipendio netto annuo secondo quanto riportato poco prima dell'inizio degli europei da Finance Football e nella quarta il piazzamento finale (dove trovate dei numeri nella colonna questi indicano i punti fatti dalle nazionali dalle squadre che sono state eliminate nella fase a gironi). N.B.: Non è noto l'ingaggio dell'allenatore dell'Ungheria Storck.
I due "flop" più evidenti del rapporto stipendi/risultati di Euro 2016 sono stati il C.T. dell'Inghilterra Hodgson e quello della Turchia Terim. Il primo, arrivato alla competizione come il più pagato di tutti, non ha saputo portare la squadra inglese oltre gli ottavi di finale subendo una cocente eliminazione da parte della sorprendente Islanda. Il secondo è stato addirittura eliminato nei gironi non riuscendo a totalizzare più di 3 punti con l'attenuante di essere capitato in un gruppo molto complicato con Spagna e Croazia.
Basandoci sui freddi numeri anche l'eliminazione di Conte ai quarti andrebbe catalogata come un risultato deludente visto il suo ingaggio, ma date le prestazioni sul campo sarebbe molto ingeneroso verso il tecnico leccese. Europeo al di sotto delle aspettative anche per Del Bosque, con la Spagna eliminata agli ottavi proprio dall'Italia, e per l'austriaco Koller capace di portare a casa un solo punto nei gironi nonostante uno stipendio superiore a quello del suo collega vincitore del torneo, il portoghese Fernando Santos.
Al di là di Santos, che ovviamente non può mancare fra i "top" del torneo avendo oltretutto uno stipendio inferiore ai sette colleghi più pagati, il migliore nel rapporto stipendio/risultato è sicuramente Coleman, che ha portato il Galles in semifinale con un ingaggio di quasi venti volte inferiore rispetto a quello del suo collega inglese... Molto bene anche Nawalka, che ha guidato la Polonia ai quarti con uno stipendio di 200 mila euro, e Kozak che ha raggiunto gli ottavi con la Slovacchia guadagnando appena 180 mila euro all'anno. Menzione d'onore anche per i quarti raggiunti dall'allenatore dell'Islanda Lagerback, comunque dodicesimo nella classifica dei Commissari Tecnici più pagati.
Infine, visto il potenziale della squadra, la federazione belga avrebbe potuto provare a fare uno sforzo economico in più per garantirsi un allenatore migliore di Wilmots, molto criticato dai suoi giocatori. In linea con i loro ingaggi le prestazioni di Fomenko dell'Ucraina, Iordanescu della Romania e di Slutsky della Russia, subentrato a Capello con un contratto a gettone visti i gravi problemi economici della federazione russa trovatasi con le casse prosciugate dopo aver garantito all'allenatore italiano uno stipendio di 8 milioni l'anno fino a pochi mesi fa ed avergli dovuto riconoscere un lauto risarcimento per la rescissione anticipata del contratto...