La Pittima colpisce ancora (e ancor): un tranquillo campionato di disgrazie. "Non è possibile". Questo mi ripeto da ore. In 17 anni di mal di pancia domenicali ed infrasettimanali, disgrazie annunciate, bestemmie e macumbe non si era mai visto nulla del genere. Eppure è successo. E' dall'inizio del campionato che uno dei presidenti (in verità un co-presidente), che per comodità chiameremo Danilo La Pittima, mi taglieggia sul classico gruppo Whatsapp. La mia colpa è aver comprato, a caro prezzo, Dzeko (81 milioni su 300 disponibili) e aspettarmi qualche gol in cambio. Dalla giornata 1 è un fiorire di anatemi già visti e sentiti, dal classico "Hai già vinto, è inutile che metto la formazione contro di te" fino al particolarmente iellante "Ammazzerai il campionato a breve". Ma son 17 anni di fantacalcio: tutto già visto. Faccio gli scongiuri e vado avanti, e intanto "geco" qualche gol me lo fa. Si tira a campare. Gradualmente si passa dall'invidia sotto forma di iettatura, ad una vera e propria caccia all'uomo. " E Geco non si rompe mai", "E Geco ne fa tre a partita", " Geco è indistruttibile" e giù fiumi di inchiostro digitali e foto di gechi attaccati alle pareti che La Pittima diceva di vedere "dappertutto". Un caso psichiatrico, insomma. Intanto, uno ad uno , venivano meno gli altri giocatori. L'ossessione per Geco della Pittima serviva a distrarmi. E a sminuire la doppia dipartita di Schick (che a questo punto dubito si riprenderà mai) e la disintegrazione di Perica. Casco nel tranello: non penso a loro. Tanto "geco" continua a segnare e anche il centrocampo aggressivo che ho messo su (Cuadrado, De Paul, Chiesa e Iago Falque tra gli altri). Ma non basta. Perché prendo 3 gol a partita. E riesco a ramazzare solo una manciata di punti. Ma "non importa, siamo agli inizi", mi dico. E arriva il momento della verità, lo scontro diretto con la Pittima. Comincia 10 giorni prima col suoi proverbiale piagnucolio immotivato e stordente. Le foto dei gechi alle pareti cominciano il giovedi, e poi giù di scongiuri, rituali faccine e 2300 messaggi istantanei in una settimana. Arriva il gran giorno: gol e assist di geco, assist di Cuadrado e gol di Chiesa. Lui, come al solito, non aveva nessuno. A parte il rimarchevole assist di Stoian che sancisce quantomeno l'esistenza in vita di questo miracolato rincalzo proveniente dalla feccia della serie A. Il piagnisteo si fa più forte sul gruppo, lacrime su lacrime. E al 90esimo D'Ambrosio grazia l'Inter e riaccende la speranza della Pittima. Non basta, e lo sa. Ma io tremo. Perché poi in serata Sportiello, dati alla mano uno dei peggiori pararigori della serie A, si improvvisa Benji Price e para un rigore. E ce l'ho contro. Ma non basta ancora. Il mio titolarissimo Di Francesco a Bologna, sparisce dai titolari, non entra. Sconvolto scorro la lista e vedo il subentrante: Taarabt, espulsione e 5.5. Dopo 10 giorni di pianto spinto, la Pittima vince con un osceno 3-2. E mi augura pure di vincere le prossime oltre ad evocare ogni male possibile sul solito Geco. E dal giorno dopo si inabissa nel silenzio radio. Nessun pianto, nessuna lamentela assurda, nessuno stalking. Oggi, ho capito. Il colpo gobbo doveva ancora arrivare. Gioco contro l'ultima in classifica, auto ribattezzatasi "il Benevento della Lega".
Guardo il turno di serie A e non è difficile, l'avversario ha attacco modesto. Mi convinco che dopo la valle di lacrime della settimana prima, questa non può che andare meglio. Poi arrivano le formazioni. Desaparecidos vari ed eventuali, infortunati (Schick e Di Francesco) e squalifiche (Taarabt) mi consegnano 3 attaccanti titolari (Lasagna, Maxi Lopez e Dzeko). Non rischio, abbiamo 3 cambi al massimo in lega e ho un buon centrocampo: perché rischiare il tridente? Lascio fuori Maxi Lopez, in affanno e premio Lasagna, autore di una rete la settimana prima. E poi lui, Geco. Danilo la Pittima si sarà pure inabissato, ma forse stava manovrando qualche bambolina voodoo. Doppietta di Maxi Lopez, gol e assist di De Paul e gol e assist di Bernardeschi. Tutti rigorosamente in panchina. Il gol poi Geco l'ha fatto. E pure Iago Falque. Ma non è servito a nulla, contro l'ultima in classifica. Guidata da Paloschi e Berardi. Due che non segnavano da mesi. O forse anni. La Pittima è riapparsa su Whatsapp per ghignare e versare qualche lacrimuccia random alle 22.40. E io mi sento già male al pensiero della prossima giornata. Non arriverò al panettone.
Luigino - La mia Lega Fantagazzetta
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