
Non perfetto su alcune uscite, ma estremamente pronto sia prima su Callejon che dopo su Insigne, quando rimedia al suo errore in uscita. Alla fine del flipper, deve ringraziare Asamoah.
Non perfetto su alcune uscite, ma estremamente pronto sia prima su Callejon che dopo su Insigne, quando rimedia al suo errore in uscita. Alla fine del flipper, deve ringraziare Asamoah.
Non perfetto su alcune uscite, ma estremamente pronto sia prima su Callejon che dopo su Insigne, quando rimedia al suo errore in uscita. Alla fine del flipper, deve ringraziare Asamoah.
Non riesce a garantire il suo solito apporto in sovrapposizione a Politano. Limitato in fase difensiva, non riesce a strappare la sufficienza.
Veniva da alcune prestazioni pessime e forti contestazioni, ma contro il Napoli sfoggia tutta la sua tempra da ex juventino, chiudendo ogni pertugio agli attaccanti partenopei. Non contento, salva un gol sulla linea praticamente fatto con senso della posizione, coraggio e un pizzico di fortuna che non guasta mai. E l'intervento vale più di un gol.
Sempre un compito difficile superarlo. Partita praticamente perfetta, con la sbavatura nel finale che porta alla migliore occasione del Napoli. Asamoah salva anche lui.
Rendimento senza alti e bassi. Dalle sue parti si fa sempre fatica a passare. Prova anche a prendersi qualche licenza offensiva, pur senza successo.
Rendimento senza alti e bassi. Dalle sue parti si fa sempre fatica a passare. Prova anche a prendersi qualche licenza offensiva, pur senza successo.
Nella battaglia in mediana si fa notare per la sua mancanza di apprensione. Lento, ma efficace, tiene sempre bene botta.
Nella battaglia in mediana si fa notare per la sua mancanza di apprensione. Lento, ma efficace, tiene sempre bene botta.
Non il suo miglior ingresso in campo, ma ha il merito di aiutare l'Inter a spingere sull'acceleratore al momento giusto, oltre a fare il velo che spiana la strada al mancino di Lautaro Martinez.
Meno fisico del solito, ma sempre presente quando c'è bisogno di ordine, come nell'apertura a Keita sull'azione del gol: giocata che lo salva da un'insufficienza.
Inizio convincente sulla scia del ritorno al gol di Verona, ma poi la sua partita è una discesa abbastanza costante verso l'inevitabile panchina.
Da oggetto misterioso a irrinunciabile di Spalletti, e non per caso. i minuti che resta in campo sono l'autentica dimostrazione di quanto sia diventato indispensabile per Luciano Spalletti.
Avesse segnato su calcio d'inizio da centrocampo, staremmo ancora qui a parlarne. La sua partita è fatta di sacrificio e buoni spunti, sempre frustrati dall'onnipresente Koulibaly.
Entra, per dirla alla romana, a fare "caciara", e lo fa benissimo. Corre qua e là, mandando in difficoltà gli avversari. Magari non troppo concreto, ma ci mette lo zampino sul gol vittoria.
Si vede subito che è ispirato e, nonostante una piccola pausa in mezzo alla partita, si dimostra determinante con i suoi rientri in difesa e le sue accelerazioni, che mettono alle corde anche il super Koulibaly.
Ha 7 minuti e poco più per incidere: bastano e avanzano. Il suo mancino da tre punti è perfetto ed emblema delle grandi qualità tecniche del giocatore argentino. Per una notte, Icardi gli cede volentieri la corona di Re di San Siro.
Inserisce Keita e Lautaro, che confezionano una vittoria pesantissima per avvicinarsi nuovamente alla seconda piazza e non alla quarta.
Inserisce Keita e Lautaro, che confezionano una vittoria pesantissima per avvicinarsi nuovamente alla seconda piazza e non alla quarta.
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Rappresentano un giudizio complessivo e dettagliato sulla prestazione dei singoli calciatori.