Con l'avvio della modalità manutenzione per le Leghe Fantagazzetta, che da oggi e ancora per qualche giorno saranno offline per consentire alla nostra sezione di sviluppo tecnico di avviare la nuova stagione, prende ufficialmente il via il fantacalcio 2017-2018. Un fantacampionato che si preannuncia avvincente, perché nasce nel pieno di una sessione di calciomercato che ha portato in Serie A una serie innumerevoli di volti nuovi (che, come sempre, presentiamo nella nostra sezione dedicata agli FG-Files) che andranno a comporre una delle sezioni più interessanti della nostra esclusiva Guida all'asta perfetta, anch'essa online entro poche ore, e giunta alla sua 11a edizione.

E poi, come in ogni torrida estate, arriva il giorno in cui fa veramente caldo. E’ il giorno delle liste di ruoli e quotazioni ufficiali per il fantacalcio 2017/2018. La radice di gioie e dolori dei successivi 9 mesi. Il giorno nel quale strani e mostruosi meccanismi si avviano nella testa di ogni fantallenatore proiettandolo in una realtà parallela. I link alle liste sono a fondo pagina, ma ci siamo “permessi” di darvi qualche spiegazione sulle motivazioni che hanno animato lo staff di Fantagazzetta nelle assegnazioni dei ruoli sia per il sistema Classic che per Mantra.

Le scelte sui ruoli Classic di FG

Come di prassi, con la nuova stagione entrante, alcuni ruoli vengono cambiati al fine di allinearsi a qualche realtà mutata. Il più importante in assoluto di questi cambi, da un punto di vista meramente fantacalcistico, era l'attesissima "evoluzione" di Alejandro Gomez da centrocampista ad attaccante. Il 3-5-2 (o 3-4-1-2) che ormai è modulo di base in casa Atalanta ha portato il Papu a giocare stabilmente al fianco di Petagna, ruolo che gli ha peraltro consentito di realizzare, durante il 2016-2017, ben 16 gol e 10 assist. A ridosso delle punte, al pari di Kurtic, agirà invece il neo arrivato Ilicic, che viene quindi confermato a centrocampo.

Confermati in attacco Ljajic e Iago Falque, entrambi granata, e ormai rodati riferimenti offensivi, insieme a Belotti, del 4-3-3 e dei 4-2-3-1 di Mihajlovic. A centrocampo restano invece Suso e Verdi: il primo giocherà con tutta probabilità sulla stessa linea di Bonaventura e Calhanoglu, mentre il secondo, seppur utilizzato anche da finto nove, durante la prolungata assenza di Destro, non ha ancora acquisito "tatticamente" le caratteristiche peculiari degli attaccanti rossoblu. Più che appetibili, sempre da centrocampisti, anche Bernardeschi e Douglas Costa, nuove ali offensive del 4-2-3-1 della Juventus: pur giocando, con tutta probabilità, sulla stessa linea di Dybala e Mandzukic, non interpreteranno mai il ruolo con le medesime caratteristiche. Non a caso l'ormai ex viola lo scorso anno ha agito anche da esterno di centrocampo a tutta fascia, al pari di Federico Chiesa, che a sua volta passa nel listone dei centrocampisti. Con l'arrivo di Karsdorp e la conferma di Bruno Peres, dovrà invece farsi spazio tornando al suo antico ruolo Florenzi, che slitta quindi da difensore a centrocampista.

Le scelte sui ruoli Mantra di FG

Anche per la modalità Mantra, come ogni anno, qualche decisione difficile nell’assegnazione dei ruoli c’è stata. Ma quali sono i criteri cui ci affidiamo nello scegliere un ruolo? Dalle caratteristiche del singolo calciatore alla sua storia tattica, fino all’impiego prospettico del prossimo futuro. Tutto viene pesato prima della scelta finale. E, tendenzialmente, nei casi al limite si cerca di essere restrittivi coi big e più di manica larga con i giocatori di seconda fascia. Ma da caso a caso si valuta sempre l’impatto sulla giocabilità che una certa scelta può avere.

Vediamo però di fare una disamina sui casi più “caldi” di questa estate. Partiamo da Mertens, reinventato da Sarri centravanti di movimento: esperimento riuscito (alla grandissima!) e che senza dubbi diverrà la regola, il belga diventa “Pc”. Evoluzione decisamente più offensiva anche per il Papu Gomez, che perde la sua skill da ala per diventare a tutti gli effetti una “A”.

Matasse molto più complesse da dipanare invece per Nainggolan e Callejon. Per il centrocampista della Roma l’ultima stagione passata a fare il finto trequartista ha in tanti utenti generato il desiderio che lo avanzassimo anche nel roleplay di gioco. Tuttavia ci sono due aspetti da tenere altrettanto in considerazione: in prospettiva Di Francesco lo riporterà molti metri dietro in campo e, soprattutto, in Mantra la skill da mediano viene data principalmente in base alle qualità difensive e di interdizione, aspetto nel quale Il Ninja eccelle forse più di chiunque altro nell’intera Serie A. Abbiamo quindi deciso di lasciarlo “M/C”, sebbene sappiamo che nel suo ruolo verrà ad essere il supertop di lista.

L’eterno dilemma Callejon è quello tra il ruolo effettivo che fa, attaccante esterno che gioca nello spazio, e le sue caratteristiche da esterno dotato di grande spirito di sacrificio in fase di non possesso. In sostanza l’ala la saprebbe fare alla grande ma non la fa nella pratica. Per un calciatore top come lui, tra l’altro inserito in un contesto spumeggiante come quello del Napoli, optiamo per stringere la cinghia, “A” secca. Calhanoglu. Quando si parla del turco del Milan si tende a dipingerlo come un calciatore multidimensionale. In realtà fondamentalmente è un trequartista centrale, seppur capace di allargare il suo raggio d'azione per giocare esterno in un tridente. Lasciamo al campo (e a Montella) il compito di dimostrare che può calarsi anche in altri ruoli in un campionato tatticamente difficile come il nostro. Ma per questa stagione ci limitiamo ad affidargli il compito di essere una delle "T" top di lista.

Un anno fa sarebbe stato inconcepibile pensare a Mandzukic in un ruolo diverso dal centravanti. Eppure fa impressione quanto sia stata efficace la trasformazione che Allegri ha voluto per lui pur di farlo convivere con Higuain. Gli diamo merito con il ruolo "A", che da un lato non snatura la sua essenza di attaccante, dall'altro non finisce per inquadrarlo in categorie che rimangono per lui poco consone (non ha e non avrà mai passo e caratteristiche di un'ala).

Immutate le “A” di Dybala e Ljajic, impiegati come seconde punte alle spalle del centravanti (il trequartista è un’altra cosa). Allarghiamo invece il raggio d’azione di Iago Falque (“T/A”), un po’ più arretrato nel nuovo Torino ed assimilabile come trequartista largo a Verdi e Suso, benchè riteniamo lo spagnolo essere ben più attaccante degli altri due.

E allora, non resta che dirvi: buon divertimento, e buona stagione fantacalcistica 2017/2018. Ovviamente, su Fantagazzetta. Benvenuti a bordo.

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