Rafael Leao, attaccante del Milan, ha parlato in conferenza stampa al fianco di Fonseca, in vista della gara di Champions col Bayer Leverkusen.

Sulla fascia da capitano

"E' sempre un orgoglio essere capitano del Milan: sono qua da sei anni. Quando gioco con questa maglia è sempre una responsabilità ma quando ho la fascia ancora di più. Dal primo giorno il mister non mi ha parlato di gol e assist ma che voleva un giocatore cambiato in difesa, essere più concentrato nel lavoro difensivo: mi aiuta anche a essere migliore. Anche mentre stavamo venendo qua mi ha fatto vedere un paio di video in macchina. Una persona che mi sta aiutando tanto. La mia personalità è riservata, sono timido e non mi piace tanto parlare. Quando sono capitano, forse parlo un po' di più prima della partita e sul campo ma la mia forza è rispondere con le mie qualità e aiutare la squadra con gol e assist".

Sul derby

"Sappiamo già come gioca l'Inter e il mister non voleva metterci tante cose in testa: era una partita da andare lì e vincere, è un derby. Io non vincevo da due anni e nella mia testa volevo vincere: non volevo essere protagonista ma aiutare la squadra e vincere. Siamo più compatti e più squadra, non diamo spazi agli avversari in mezzo: io mi trovo meglio così a difendere senza palla e penso che anche gli altri si sentono bene con questa tattica".

Su Fonseca

"Quando lui è arrivato mi ha dato fiducia. Abbiamo parlato degli obiettivi di questa stagione, anche se era la pre-season. Però è una persona che mi sta aiutando tanto, più nelle cose che devo migliorare che in quelle che lui sa che posso fare".

Sui gol

"Mi manca il gol. Sto facendo tanti assist. La cosa più importante è vincere. Dopo il derby, quella settimana lì, avevo in testa di voler dare tutto, aiutare la squadra, non ho pensato di essere protagonista. Volevo solo fare un bel lavoro, aiutare la mia squadra, e vincere. Perché vincere un derby con questa squadra qua è una sensazione enorme".

Sul modulo

"Buono da un punto di vista fisico, ma anche mentale, perché devi essere concentrato in tutti i momenti. Questa partita qua contano i dettagli, non un dribbling, un buon controllo. Devi essere ben posizionato. Poi alle volte sono lontano dalla porta, però è quello il punto di vista mentale, quando Chris ha la palla, fare uno sprint, e chiudere sul secondo palo. C'è questa cosa qua che sto cercando di migliorare ed abituarmi a farla ogni partita".

Sulle critiche

"Sul cooling break come aveva detto già Theo: eravamo entrati da due minuti, siamo rimasti lì, non c'era nulla contro il mio allenatore. Poi sulle critiche in generale. Io personalmente l'energia che ho dai tifosi è cambiato secondo me rispetto a due anni fa, ma non voglio parlare di questo perché siamo in un buon momento, stiamo venendo da alcune vittorie, di vincere un derby, quindi la cosa più importante è il Milan. Il Milan è più importante di Leao, è più grande di tutti i giocatori. Vincere con questa maglia è la cosa più importante ma le critiche fanno male, sì".