Dusan Vlahovic raccoglie la sfida di Allegri e non si tira indietro di fronte all'obiettivo dei 30 gol. L'attaccante ne ha parlato nel corso di un'intervista rilasciata alla Gds dagli Stati Uniti, dove nella notte è rimasto a riposo senza prendere parte all'amichevole con il Barcellona. L'ex Fiorentina racconta le difficoltà incontrate al suo arrivo alla Juventus a gennaio e parla dei nuovi acquisti. Ecco le sue parole:
Sull'obiettivo 30 gol
«Ho letto che negli ultimi dieci-dodici anni il capocannoniere non ha mai vinto lo scudetto, però c’è sempre una prima volta, no? Gli obiettivi di squadra vengono prima di quelli personali, è più importante che la Juve vinca, ma se faccio 30 gol e diventiamo campioni d’Italia per me va benissimo così».
Su Pogba e il soprannome Dudù
«A Paul piace dare i soprannomi e a me va bene se a lui piace. Io lo conoscevo solo dalla tv, ha avuto un grande impatto sulla squadra, è un campione del mondo che ha già vinto tanto negli anni alla Juve, oltre all’Europa League con il Manchester United. È bello averlo con noi».
Su Di Maria
«Quando ho saputo che sarebbe arrivato ho subito pensato a quanti gol e assist possiamo fare insieme, perché anche io voglio far segnare lui. Angel gioca da tanto tempo ad altissimo livello, è uno degli esterni più forti degli ultimi 20 anni e ha fatto benissimo dovunque è andato. Fino a poco tempo fa questi campioni li vedevo in tv, giocare con loro era il mio obiettivo quando ero bambino. Con Di Maria ci dobbiamo conoscere e capire un po’, ma sono sicuro che per lui non sarà difficile. Ha giocato con grandissimi attaccanti, sono io che devo chiedergli come mi devo muovere per farmi trovare».
Sui primi mesi alla Juve
«Avevo sicuramente bisogno di un po’ tempo per ambientarmi, però potevo fare meglio. Non sono soddisfatto perché abbiamo perso una finale (Coppa Italia, ndr). Ci siamo qualificati per la Champions ma potevo e potevamo fare di più, per questo lavoriamo duro per la prossima stagione. Io sono giovane e posso migliorare in tutto. A 35 anni si può crescere, figuriamoci a 22. Avevo un problema che mi portavo dietro da tempo (pubalgia), da prima che arrivassi alla Juve ma non mi piace trovare alibi. Quest’estate mi sono dedicato solo a recuperare, ho fatto un percorso per essere pronto al 100%. Ora mi sento bene e a breve sarò al top».
Su Bremer
«È un grandissimo piacere averlo alla Juve, è il più forte difensore della A. Dopo una stagione in cui non abbiamo vinto niente il nostro dovere è avere l’obiettivo di vincere tutto».