Adriano Galliani, ad del Monza, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al quotidiano Cittadino tornando sulla stagione del club e sul prossimo campionato di Serie A.

 

Intervista a Galliani

Regalo che sogna di ricevere?
“Oggi faccio tanti ragionamenti, ho tanti pensieri per la testa, ma un’unica cosa che non è cambiata ed è la passione per il calcio e per i colori della città dove sono nato. Un regalo? L’unica cosa che mi manca è di poter rivedere il presidente per parlare ancora una volta della nostra passione in comune”.

Il Monza è sempre in vendita? Qual è il rapporto della famiglia con la società?
“Il rapporto dei Berlusconi con il Calcio Monza è buono. Per il futuro si vedrà, certamente può anche essere messo in vendita, ma solo se ci saranno l’opportunità e l’occasione giuste, per persone giuste a cui cederlo, altrimenti si continua con Fininvest e la famiglia proseguirà a fare quello che ha fatto finora in nome degli occhi felici di Silvio Berlusconi. Come li ho visti a Pisa nel 2022, così erano stati solamente a Barcellona nel 1989. Il Monza è stata l’ultima grande gioia del presidente. Per quanto riguarda me, non posso che continuare con la stessa passione di sempre. Assolutamente”.


Berlusconi?
"Vivo ogni giorno nel ricordo del mio maestro di vita, ma sono felice perché ho avuto la buona sorte di conoscerlo e passare con lui 45 anni. Di Berlusconi parlo sempre al presente, è un fuori classe assoluto, è Pelè. Manca e mancherà per sempre".

Le ambizioni del Monza?
“Palladino ho continuato a corteggiarlo, ho fatto l’impossibile per trattenerlo. Lui ha scelto una squadra con le coppe europee, per proseguire nel percorso di crescita. Devo dire che il presidente ed io non abbiamo sbagliato quando abbiamo preso Palladino, ma ricordo ancora cosa scrivevano i social all’epoca… Il tempo è galantuomo. Ora abbiamo scelto Nesta per un motivo molto semplice: al di là del rapporto che ci portiamo dietro da dieci anni di Milan, tra tutte le analisi che sono state fatte, è emerso che il suo gioco, la partenza da dietro, il recupero palla, i movimenti dei trequartisti, è molto simile a quello che ha reso il Monza la squadra che è oggi e questo ci consente di evitrare di snaturare la rosa. Proseguiamo sul percorso tracciato, quello del 3-4-2-1 come modulo di riferimento e poi vedremo lungo la strada”.

Ambizioni? 
“Non sono uno da pronostici, in passato abbiamo vinto scudetti inaspettati o chiuso decimi con squadre fortissime. Sicuramente ci sono le condizioni per fare bene. È e sarà il Monza degli ultimi due anni. Non è che non voglio sbilanciarmi, ma come diceva Berlusconi: il calcio è come la religione, ha i suoi misteri dolorosi e gaudiosi”.