Come un po' tutti i grandi dello sport hanno fatto in queste settimane di quarantena, anche Demetrio Albertini è stato in diretta Instagram. Con Carlo Pellegatti l'ex centrocampista ha analizzato il momento dei rossoneri, sottolineando però di come non lo convinca la confusione che sembra albergare, in questo preciso momento storico, dalle parti di Milanello. 

IL MOMENTO DEL MILAN - "A mo' di battuta, parlando di attualità, potrei fare un paragone tra il Milan attuale e la conferenza di Conte di ieri sera, in cui non si capisce bene cosa si possa fare. La situazione al Milan mi sembra criptica, mi auguro che presto ne escano, c'è qualcosa anche lì che forse va combattuto, anche se non so quale e come non essendo dentro. Battute a parte, ci vuole un progetto sportivo, perché ogni anno si riparte da zero. Sembra che non ci sia una linea con un progetto condiviso. Quando stabilisci un percorso non puoi fare un filotto e sperare che vada tutto bene, quindi devi saper gestire le critiche e le difficoltà nei momenti di crisi". 

LA LINEA GIOVANI - "Devi credere fortemente nella strada che intraprendi. A livello tecnico, dico che in Italia i giovani devono essere accompagnati da giocatori più esperti: anche i giocatori bravi, se fai una squadra solo giovane, non riesci a costruirli".

IBRAHIMOVIC - "Se rimane in un progetto di un certo tipo, potrebbe fare da chioccia per qualche altro centravanti, anche senza giocarle tutte da titolare. Io credo che le ultime partite del Milan non siano andate così male e ho visto giocatori che sono cresciuti. Quando giocavo con van Basten era più facile per me: il centrocampista avversario guardava più lui, perché era preoccupato. Sembrano cose tecniche semplici, ma fanno la differenza. Devi cominciare a fare un mercato di pochi giocatori, ma che consideri più bravi di quelli che hai. Secondo, non puoi pensare che le cose buone le fai solo con il mercato".