Vecchi rancori e dissapori vengono a galla, e divampano quasi in rissa dialettica, tra Salvatore Bagni e Luciano Moggi sul palco di Goal Show, trasmissione sportiva dedicata al Napoli in onda su Canale 9, ogni lunedì sera. 

L’ex centrocampista azzurro ha riportato alla luce delle delicate vicende risalenti alla sua ultima annata partenopea, la stagione '87-’88, durante la quale Moggi era dirigente del Napoli. Le accuse di Bagni sono pesanti: “Avevo un problema al ginocchio, non me la sono mai presa con i medici del Napoli e mi avete fatto punture tutto l’anno per farmi giocare. Non ho mai saltato in 15 anni di carriera una sola partita per infortunio, ma al termine di quella stagione mi avete dato il ben servito: avete fatto firmare un comunicato ingannevole a me, Ferrario, Garella e Giordano, facendoci così fuori. Sono finito a giocare all’Avellino, quando due società come Torino e Bologna mi avevano cercato e voi non mi avete lasciato andare. Ho perso anche gli Europei per colpa vostra”. 

 

Ai pesanti attacchi del Guerriero, Moggi risponde: “A quei tempi eri l’anima dello spogliatoio, però una società non può puntare su un giocatore che non sta bene”.

Bagni non accetta la versione di Moggi e ribadisce che la società mandò via quattro persone che evidentemente non servivano più e che avevano alcuni problemi con l’allenatore del tempo, Ottavio Bianchi: “Non si scarica così la gente. Avete mandato via me che non stavo bene e gli altri ragazzi che Bianchi non utilizzava mai. Se la società fosse stata chiara con me, dicendomi che non rientravo più nei piani e che dovevo trovarmi un’altra squadra, io me ne sarei tornato al Bologna”.

Moggi allora prova a difendersi, asserendo di non ricordare di certi episodi. La filosofia dell’ex dirigente bianconero è chiara: “Se un giocatore non è più al massimo, la società deve agire come meglio crede”. Poi tutto torna nei ranghi, i due si stringono la mano davanti al pubblico, tutto è passato.

Bagni ha perdonato Moggi, però sembra proprio non aver dimenticato quel che accadde 26 anni fa. 

 

Claudia Racioppi