Solo qualche mese: tanto è durata l'avventura rossonera di Alvaro Morata, oggi attaccante del Galatasaray e intervistato lungamente da Marca. Questo uno stralcio delle sue parole.

Milan, le parole di Morata

"Addio al Milan? Circostanze del calcio… Alla fine ognuno deve pensare a se stesso. E' facile parlare, ma alla fine se tutto andrà bene il prossimo anno giocherò la Champions e questa è una cosa importante per me. Volevo continuare a competere al massimo livello europeo, cosa non semplice.

Ho detto addio all'Atletico perché in quel momento era ciò che mi chiedevano corpo e testa. Ci sono volte che si prendono decisioni nei momenti opportuni, se mi guardo indietro mi rendo conto che la tifoseria in un certo senso mi ha capito e che dopo l'Europeo la gente non mi vedeva nello stesso modo.

Sono decisioni personali che si prendono. Sono andato al Milan per il mister (Fonseca), che mi ha dimostrato di volermi davvero, ma dopo pochi mesi un progetto che sembrava una cosa è diventato un'altra. E quindi non mi sentivo a mio agio, io ero andato lì per stare con Fonseca.

Il rapporto con Dybala? un giocatore diverso, di un altro livello. Lui, Isco... Sono giocatori diversi. Ho giocato con lui 10 anni e a volte, pur conoscendolo, fa degli assist che mai ti aspetteresti. Paulo è un amico, è il padrino di mia figlia, gli auguro il meglio perché gli voglio bene.

La Juventus? Un ambiente familiare, grandissima società e club. Lavoratori meravigliosi.

Il Milan? Un grandissimo club, con gente vicina e pieno di storia"