E' terminata l'Assemblea di Lega Serie A che si è tenuta in videoconferenza quest'oggi: i venti club del massimo campionato hanno stilato un documento che verrà girato al presidente della FIGC, Gravina che ne discuterà poi, a suo volta, con il CONI e con il Ministro dello Sport, Spadafora. Qualora non si dovesse ripartire nemmeno a maggio (oggi lo stesso Gravina ha ipotizzato che si potrebbe partire anche il 20 maggio), il conseguente annullamento del campionato porterebbe ad una perdita economica pari a 720 milioni di euro suddivisi tra botteghini, diritti televisivi e merchandising.
La Serie A chiede aiuto
Come riportato da Sky Sport, la Lega avrebbe chiesto aiuto attraverso sei punti: misure economiche per sostenere il costo del lavoro (come il taglio degli stipendi paventato in questi ultimi giorni), un diverso piano di ammortamento ma anche nuove forme di finanziamento, come le scommesse sportive. Chiesta poi una diversa organizzazione della vendita dei diritti sportive e di misure utili per incentivare la costruzione di nuove infrastrutture.
Alla FIGC, in contemporanea, arriveranno anche i documenti delle altre leghe: se non si riparte, la perdita per la Serie B sarebbe di circa 150-200 milioni di euro. Per la Lega Pro, invece, la forbice va da un minimo di 20 milioni di euro a un massimo di 84 milioni di euro di perdite.
Non si è parlato, dunque, in maniera specifica della ripresa degli allenamenti o di una eventuale data per il restart del campionato. Impossibile fare adesso valutazioni, tutto dipenderà da come si svilupperà l'emergenza Coronavirus nei prossimi 7-10 giorni. Al momento l'ipotesi più plausibile potrebbe essere appunto quella di una ripresa degli allenamenti a metà aprile, con i campionati che potrebbero prendere il via, a porte chiuse, a metà maggio. Ma sono, appunto, solo ipotesi.