Ultima volta sulla panchina di un club, nella sua Cagliari. Ranieri saluta la Serie A, seppur il boccone amaro servito da Arthur a tempo scaduto. La Fiorentina passa alla Unipol Domus, ma gli applausi e le lacrime di giornata sono tutte per il 72enne tecnico dei sardi. Lo stesso Ranieri ha salutato così il pubblico di Cagliari, dopo il triplice fischio.
Cagliari-Fiorentina, il saluto di Ranieri
Dopo aver ricevuto il microfono dal presidente Giulini al centro del campo, il tecnico romano si è detto commosso dell'ovazione ricevuta:
"Eccomi! Voglio ringraziarvi di cuore. Quello che siamo riusciti a fare, lo abbiamo fatto. Quando sono tornato, ho chiesto aiuto a voi. Perché solo con voi potevamo riuscire a fare quello che abbiamo fatto, sia l'anno scorso che quest'anno. Bravi voi e bravi i ragazzi!
Voglio dire una cosa importante. Vorrei sempre stare vicino a questi ragazzi. State vicino a questi ragazzi. Potranno giocare male, ma daranno sempre tutto. Quando giocano, pensano a tutti voi, pensano all'isola, a quanto soffrite, alle difficoltà che incontrate per seguirci in trasferta.
E credetemi. Questa è la miglior spinta che un giocatore può avere: sapere che c'è un'isola dietro di loro. Vi ringrazio di cuore!".
Cagliari-Fiorentina, le parole di Ranieri a DAZN
Poi il tecnico romano ha commentato così la serata ai microfoni di DAZN:
La partita con la Fiorentina
“Non mi aspettavo un’accoglienza del genere, ringrazio i miei giocatori, quelli della Fiorentina e l’arbitro. È stato bello, sono stato quattro anni a Firenze e li ringrazio per questo. Volevo vincere, mica stavamo qui a pettinare le bambole (ride ndr). La Fiorentina ha meritato, noi non meritavamo di perdere, i ragazzi hanno fatto una gara meravigliosa".
La chiusura del cerchio
"I ragazzi, nonostante la sconfitta, mi hanno lasciato il dolce in bocca e di questo sono contento. Cagliari è la chiusura del cerchio, mi ha lanciato nel mondo degli allenatori e mi ha consentito di chiudere al meglio".
Ipotesi Nazionale
"C’è una porta aperta perché sono rimasto scottato dall’esperienza con la Grecia, se non arriverà pazienza: sono pronto a godermi i miei nipotini".
Cagliari meglio di Leicester
"Io ho sempre dato tutto e rispettato tutto, dando il 110%: se arrivano i risultati bene, altrimenti vuol dire che hai sbagliato qualcosa. Per me è stato un onore stare nel mondo del calcio, non sono stato un grande calciatore ma da allenatore mi sono divertito. Leicester la mia impresa più grande? No, Cagliari è Cagliari”.