Felipe Anderson quest'oggi è andato, assieme ai compagni Murgia e Luis Alberto, in una delle scuole della città di Roma per incontrare gli studenti.
Il brasiliano della Lazio ha parlato così: "E' stato difficile allenarmi e fare sacrifici, quando tutti gli amici andavano a divertirsi. Quella è la fatica più grande, anche più di correre. Non sono scaramantico, ma abituato a pregare e sentire musica.

Nelle esultanze ognuno fa ciò che vuole, ma ci sono esultanze che mancano di rispetto ad avversari e tifosi e a me non piacciono.

Seguo una alimentazione indicata, il giorno prima della partita mangio risotto e un pollo...grande così (ride, ndr), mentre il giorno della partita la pasta e il tacchino. Dolci mai. Quando sei piccolo un allenatore ti inquadra nel ruolo che può esaltare le tue qualità. Mi dissero che avrei fatto bene a centrocampo.
All'inizio tutti mi dicevano che ero basso, ma ho sempre voluto fare il calciatore e ci sono riuscito".