Tra gli uomini simbolo del Cagliari di Ranieri, Leonardo Pavoletti è intervenuto ai microfoni dell'emittente Radiolina, toccando diversi argomenti: "Mi sono fatto tante domande: viene il primo allenatore non ti fa giocare, colpa dell'allenatore. Arriva il secondo, non giochi. Io sono sempre stato molto autocritico e credevo che ancora qualcosa c'era dentro Pavoletti, poi naturale alcuni giorni il ginocchio ha il cemento armato, altri sto bene. Ma poi stare a Cagliari aiuta e mi ha fatto rimanere concentrato. Sapevo che il mio contributo prima o poi sarebbe uscito".
Cagliari, Pavoletti su Ranieri
"È cambiato tutto, mi sono accorto nel corso degli anni che solo il vivere lo spogliatoio, l'ambiente Cagliari, ha portato una serenità, un rispetto che fa bene ai calciatori. Poi così ci si allena bene e arrivano i frutti. Lui ci porta una serenità e a vivere il calcio nel migliore dei modi. Contratto in scadenza? Se penso al Cagliari senza Pavoletti fra sei mesi mi viene un coccolone. Però fa parte delle dinamiche del calcio. Poi la società quando vorrà, io la aspetto e poi vedremo cosa esce fuori. Però si parla di niente perchè ad ora a parte il grande rispetto e il volersi bene non ci sono state altre chiacchiere".
Il futuro al Cagliari
"A Cagliari sto bene ed è una città papabile per rimanerci a vivere. Quello che mi frena ogni tanto è che i genitori cominciano ad essere grandi. Il mio pensiero è quello di convincerli a venire a Cagliari ma sono vecchio stampo e non è semplice. Vediamo anche cosa succederà dopo. Verona? Ci siamo molto vicini a fare punti in trasferta, le prestazioni ci danno conferme. Siamo convinti che arriverà presto, facciamoli con una squadra che lotta per lo stesso obiettivo. Siamo pronti alla battaglia. Manca qualcosina: una palla che devi rinviare e invece provi a tenerla, il tiro quando basterebbe passarla. Piccole cose che ti fanno fare la differenza. Dobbiamo alzare la concentrazione, evitare le ripartenze. Sappiamo cosa vorranno fare loro ed essere bravi a rimanere concentrati".