Fra i potenziali crack del calcio italiano, che fra l'altro sta facendo vedere già il suo potenziale a Lecce nel corso della Serie A 2022/23, c'è Lorenzo Colombo, centravanti scuola Milan.

Il calciatore in questione è andato a voto in 8 occasioni fino ad ora, 3 gol e 1 assist, per lui anche 1 cartellino giallo, il tutto per una media voto di 6.19 trasformato in 6.94 di fantamedia da bonus e malus.

Intervenuto ai microfoni di RTL 102.5, di seguito i passaggi più interessanti.

Colombo sul suo prestito al Lecce dal Milan

"Se il prestito lo vedi come una mancanza di fiducia hai sbagliato tutto. Meglio non andarci a quel punto. Il prestito è una possibilità di crescita che ti aiuta anche a conoscere meglio te stesso. Per me andare in prestito è fondamentale per diventare il giocatore che voglio essere. Se sei al Milan e hai davanti giocatori come Ibrahimovic non è facile mettersi in mostra, quindi devi cercare di farti vedere in altre squadre".

Colombo sul soprannome Hulk datogli da Ibrahimovic

"Perché ero sempre in palestra e facevo tanti pesi. Ho un fisico abbastanza muscoloso e quindi mi ha chiamato così. La forza nel calcio per me è fondamentale, nel calcio di oggi, per essere competitivi, devi essere prima di tutto un atleta".

Lorenzo Colombo con la maglia dell'Italia U20 (Getty Images)
Lorenzo Colombo con la maglia dell'Italia U20 (Getty Images)

Colombo sul gol in Europa League col Milan

"Stavamo facendo la rifinitura al mattino a Milanello, arriva un dottore e ci dice che Ibrahimovic era positivo al Covid. Pioli è venuto da me e mi ha detto che alla sera avrei giocato titolare. Di solito dormo dopo pranzo, ma quella volta non ce l'ho fatta. Dopo il gol volevo spaccare tutto, peccato non ci fossero i tifosi".

Colombo sul sogno Nazionale

"E' un mio obiettivo, un mio sogno. Lavoro tutti i giorni per arrivare anche in Nazionale. Rappresentare il proprio paese, soprattutto in un Mondiale, vuol dire tanto. Lo spero, ma dipende tutto da me".

Colombo sui suoi modelli di riferimento

"Il mio idolo è Cristiano Ronaldo, per la mentalità e l'attitudine al lavoro mi rivedo molto in lui. Da piccolo mi soprannominavano Batistuta perché avevo i capelli lunghi e calciavo forte".