Tra i punti fermi dell'Inter di Simone Inzaghi c'è, senza dubbio, Hakan Calhanoglu. Il centrocampista turco è intervenuto ai microfoni di Dazn, facendo il punto sull'esperienza in nerazzurro e sulla sua carriera: "Mesi fa ho detto di essere tra i migliori registi e nessuno mi ha creduto. Però io credo sempre in me stesso, conosco le mie qualità e non ho paura di nessuno. I gol e quello che faccio non li fanno gli altri. Se controllate, io non segno mai da vicino, ma dai 25-30 metri o su punizione. Sono cose difficili. E se guardate gli altri non fanno come me. Poi tutti sono bravi a gestire, ma fare passaggi a cinque metri non mi piace. Io cerco sempre il passaggio finale, per aumentare la possibilità di segnare. Darla a destra o a sinistra non mi serve".

Inter, le parole di Calhanoglu a Dazn

"Ora gli avversari cercheranno di marcarmi uomo contro uomo, come nel primo tempo a Roma. Ero in difficoltà. Devo fare più spazio ed essere più intelligente in queste situazioni, ma con Barella e Mkhitaryan che mi aiutano ci riusciamo. Poi in fase difensiva sono cresciuto ma devo migliorare, analizzo i video con lo staff e commetto ancora degli errori. Al Milan non ero pronto, qui quando è successo lo ero. Ho detto subito sì, perché volevo mettermi alla prova. Quando hai l'età giusta ti pesa di meno. Per il mio percorso in questi mesi è stato molto importante".

Gli obiettivi dell'Inter

"Noi lottiamo per tutto, certo che l'Inter ha sempre un obiettivo e noi ci siamo".

Come tira i rigori Calhanoglu? 

"È un segreto".

Il rapporto con Inzaghi

"Io ne parlo sempre bene, lui mi ha chiamato per venire qui dopo l'Europeo. Lo ringrazio. Poi mi ha messo in quel ruolo. Merita, è una persona che non parla tanto ma ha un cuore caldo con i giocatori. Sa come porsi. Se guardiamo la nostra strada dal primo anno abbiamo avuto una grande crescita insieme, lo sappiamo anche noi calciatori".

Il 'no' all'Arabia Saudita

"Sì, io voglio bene all'Inter. Quando sono arrivato qui Piero (Ausilio, ndr), il mister e i compagni mi hanno dato una grossa mano. Questa è una famiglia enorme. Poi sono arrivato a zero, alla fine decide sempre la società. Io ho già detto che la decisione è la loro ma io voglio rimanere qua. All'Inter mi sento rinato. Ho avuto un periodo difficile, ma qui mi hanno risollevato, sono maturato come uomo. Sono una persona emotiva, vivevo una situazione pesante ma tutti qui mi hanno aiutato. Poi la canzone che mi hanno dedicato i tifosi mi ha trasmesso ancora più energia. Per questo dico che per me l'Inter è diversa, non si può spiegare...".