La sconfitta con il Monza fa ancora rumore, nel mentre che il Milan progetta la ripartenza in campo. Anche perché al di fuori del rettangolo di gioco, le idee sono chiare. A svelare tutto è il numero uno di RedBird, Gerry Cardinale: queste le sue parole al Financial Times.

Milan e RedBird, parla Cardinale

"Non selezioniamo i giocatori per i Boston Red Sox, il Liverpool, i New York Yankees o il Milan; queste decisioni sono lasciate alla gestione di questi asset che hanno competenze in questi settori. Non diciamo a David Ellison quali film fare o non fare alla Skydance; non diciamo a Ben Affleck o Matt Damon quali film fare o non fare presso Artists Equity; e non diciamo a LeBron James e al partner commerciale Maverick Carter quali progetti intraprendere o non intraprendere con The SpringHill Company".

"Uno dei vantaggi di passare 20 anni in Goldman Sachs è che la cultura svolge un ruolo critico in tutto ciò che facciamo come azienda. Non ho tolleranza per comportamenti politici o mancanza di collegialità. A RedBird abbiamo una cultura di collegialità, collaborazione e sovra-comunicazione. Nessuno lavora da solo, ma do a tutti un’esperienza imprenditoriale con spazio per correre. Mi aspetto che tutti prendano l’iniziativa e abbiano la mentalità di costruire la propria impresa, affinché alla fine la somma delle parti sia maggiore del suo complesso".