Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, il difensore dell'Inter Alessandro Bastoni ha fatto il punto sul momento dei nerazzurri, tra l'euforia per il cammino in Champions League e l'attesa per la corsa scudetto.

Inter, le parole di Bastoni

"Gli attributi? Sì, ce li abbiamo. Ma, soprattutto, noi siamo quelli che più crediamo in noi stessi. Al di là della percezione dell'Inter là fuori, qui dentro abbiamo tanta fiducia in noi stessi: sappiamo che, presi singolarmente, forse non siamo i migliori, ma che tutti insieme possiamo dar fastidio a chiunque. C'è grande qualità, grande tecnica. Nessuno in questi anni ci ha mai pressato come questo Bayern, ma sia all'andata che al ritorno siamo usciti sempre alla grande, con la palla, creando problemi a una squadra eccezionale. C'è la voglia di soffrire tutti insieme, attaccanti compresi, ma pure bel gioco.

Col Bayern ho sempre pensato che ce l'avremmo fatta. È scattata la voglia di dimostrare al mondo che a questo livello non siamo arrivati per caso. Siamo entrati in campo così, consapevoli di passare il turno".

Voglia di riscatto dopo Istanbul

"Sì, perché le nostre carriere non sono infinite e chissà quante altre volte ci ricapiterà di giocare una semifinale di Champions. È un'occasione che va colta, vogliamo rivivere le emozioni di Istanbul, però stavolta stando dall'altro lato... Faremo di tutto perché questo si avveri. E non è scontato essere già arrivati qua, tra le prime quattro. Sta un po' passando questo concetto e, invece no: non capita spesso a un'italiana di riuscirci, ma noi lavoriamo da quattro anni, ininterrottamente. Venti giorni di riposo in estate non sono certo una vacanza...".

Bastoni sul Barcellona di Yamal

"Non lo so perché all'Europeo l'ultima volta non è andata benissimo... (ride, ndr). Il Barcellona ha un'identità precisa, magari concede qualcosa, ma contro di loro dobbiamo difendere da squadra. Abbiamo affrontato già grandi esterni, adesso Olise e Sané del Bayern, e nel girone quelli dell'Arsenal: serve il 100% dell'attenzione e il 100% della forma fisica, così potremo metterli in difficoltà".

Bastoni sulle critiche

"Questo è un giudizio molto italiano, qui c'è molta invidia, specialmente quando si parla di giocatori "nostri". Poi io guardo tantissime partite estere e noto che tanti definiti dei mostri in marcatura fanno più errori di me. Il discorso poteva essere giusto due o tre anni fa, quando certe mie lacune erano evidenti, però ci ho lavorato e sono migliorato: oggi quella definizione non mi appartiene più...".

La crescita fisica

"Considerando anche la Nazionale, ho già giocato 54 partite. Il turnover è necessario, lo abbiamo capito tutti perché giocare al massimo ogni 3 giorni una gara decisiva è semplicemente impossibile. Inzaghi non guarda in faccia nessuno nelle rotazioni e questa mentalità ci ha portato qui dove siamo. In generale, penso che anche nel fisico la mia maturazione non sia ancora completata, arriverò al top a 28-29 anni".

Il sogno Triplete

"Potenzialmente, potremmo arrivare secondi in tutte e tre le competizioni. Una stagione a queste altezze non può essere considerata deludente, anche guardando alle squadre che hanno speso tantissimo. Senza coppe, però, lo ammetto, un po' di amaro in bocca rimarrebbe".

La partita di Bologna

"Andiamo lì con entusiasmo, ma va messa anche grande attenzione perché sono una squadra forte e fisica. Sarà dura, molto dura. Sappiamo di avere brutti ricordi a Bologna ma, al di là del passato, loro hanno dimostrato in lungo e in largo di valere nei piani alti della classifica".

Bastoni su Inzaghi

"Riesce a essere a tutti gli effetti uno di noi: quando lo vedete entrare in campo, sbraitare, quelli per noi sono segnali forti che ci aiutano. Ce lo dimostra ogni giorno anche in allenamento: ha una passione, una grinta, un entusiasmo contagiosi. Quando sei un po' più stanco o arrabbiato, lui butta quella battuta lì che stempera le cose".