AGGIORNAMENTO ORE 13:26 - Uscendo dal centro sportivo di Collecchio, Lucarelli fa tremare di nuovo la Lega: "Che scenario intravedo? Può darsi anche che domani chiudiamo bottega, c’è un fallimento e se non ci sarà un esercizio provvisorio che non è scontato… Io penso solo al Parma, a quello che stiamo subendo da mesi ed è qualcosa che è ridicolo, non c’è fine alla vergognaContro il Torino si rischia di non giocare? E’ possibile, se domani falliamo qui si chiude bottega e chiudono tutto. Se sarà aperto l’esercizio provvisorio vedremo che pagherà i soldi per aprire lo Stadio, ma ad oggi è tutto in alto mare".

 

AGGIORNAMENTO ORE 11:58 - La Guardia di Finanza ha spiegato, in una conferenza stampa, come funzionava il sistema di riciclaggio messo in piedi da Manenti: "L’indagine ha riportato un’associazione terminale formata da due gruppi: un gruppo di hacker che era in grado di accedere sulle piattaforme bancarie degli istituti di credito e trasferire il denaro, che veniva gestito dall’altro gruppo, i riciclatori, che reinserivano questi fondi con lo scopo conclusivo di renderlo disponibile ai consociati le somme che i primi soggetti acquisivano. Abbiamo suddiviso l’attività in tre fasi: la prima era l’acquisizione della moneta elettronica da parte degli hacker che accedevano nei server degli istituti di credito, e compivano operazioni di trasferimento fondi, sia con meccanismi di trasferimento sia attraverso carte di credito clonate, carte bianche con una semplice banda magnetica, ma con all’interno i codici clonati delle carte di credito vere. La seconda fase consentiva di scaricare le carte di credito, facendo delle donazioni anonime ad una serie di fondazioni che potevano avvenire in diversi modi. O attraverso il POS, o utilizzando il sito internet della fondazione con donazioni online, oppure, in un caso in particolare, una fondazione aveva creato un portale informatico che era chiamato Oculus, che era una pagina accedibile attraverso username e password forniti dai riciclatori ai soggetti che intendevano fare presunte donazioni, e attraverso questo portale era consentito il trasferimento del denaro sui conti correnti. La terza e ultima fase era quello del rientro del denaro, che rendeva disponibile i fondi trattenendo alla fondazione delle percentuali tra il 30/40%, mentre il 10% era la percentuale trattenuta dai riciclatori. Il risultato concreto è una velina, uno swift, che riproduce un bonifico internazionale, con un trasferimento di 30 milioni di euro. La cosa che sorprende è che questo trasferimento ha richiesto 120 secondi. In questi due minuti hanno aggredito il server e portato a compimento questa operazione bancaria".

 

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AGGIORNAMENTO ORE 10:47 - Ecco le parole del capitano Lucarelli a Collecchio raggiunto dai colleghi di parmafanzine.it: "Ho sentito la notizia. Non ho niente da dire, voglio capire prima quelle che sono le motivazioni, se c’entra il Parma o meno. Non mi sento di fare nessuna dichiarazione se non che ogni giorno prendiamo bastonate in faccia, e parlo della città, della tifoseria, della squadra. Mi auguro che prima o poi tutto questo finisca perchè non ne possiamo più. Se sarà difficile poter giocare domenica? E’ da tanto che è difficile giocare, non è da ora. E’ da novembre, per tutta una serie di motivazioni stiamo andando avanti, lo facciamo per le persone che ci stanno dietro, ma verrebbe voglia veramente di chiudere tutto. Sta diventando una farsa, e lo dico con tristezza, perchè è tutto uno schifo".

 

AGGIORNAMENTO ORE 10:15 - Duro Fiorenzo Alborghetti: "Ho sentito la notizia mentre mi recavo a lavoro. Non me l’aspettavo, avevo la sensazione che si trattasse di una persona che al massimo millantasse di avere dei capitali senza però avere niente in mano, ma da quello che traspare non è così. La moglie fa la badante, vivono con la pensione della madre… Però meglio così: ce lo siamo tolti di mezzo".

 

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AGGIORNAMENTO ORE 9:59 - Il sindaco di Parma, Pizzarotti, ha commentato su Twitter la notizia: "A Parma nessun spazio per i disonesti. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la citta' e la nostra squadra".

 

La crisi del Parma sembra non avere fine, il presidente dei ducali Giampietro Manenti è stato arrestato. L’accusa che ha portato la Guardia di Finanza ad imporre l’arresto del numero uno emiliano è quella di reimpiego dei capitali illeciti. Si parla anche di peculato, autoriciclaggio, con l’aggravante del metodo mafioso, oltre a frode informatica e utilizzo di carte di credito clonate. Nello svolgimento dell’operazione sono state arrestate anche altre 21 persone con accuse che vanno dal peculato all’autoriciclaggio con l’aggravante dell’utilizzo del metodo mafioso.