Eduardo Chiacchio, avvocato e grande esperto di Diritto Sportivo, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport della clausola di Spalletti e della possibilità di liberarsi dal Napoli.

Intervista a Chiacchio sulla clausola di Spalletti


 
Clausola Spalletti, materia scivolosa?
«Aggiungerei pure paradossale, perché questa è una questione privata o privatistica che riguarda due soggetti: Luciano Spalletti e la Società Sportiva Calcio Napoli. La Federcalcio non è terza, si può considerare persino estranea al duello rusticano che ne sta venendo fuori». 
 
Cosa cambia?
«Bisogna stare nelle carte, perché un avverbio cambia l’interpretazione giuridico-legale. Quindi, nessuno oltre a Spalletti e a De Laurentiis e ai rispettivi staff di consulenti sono nel conflitto. Ho rispetto di loro». 
 
La differenza è minima.?
«Immaginiamo che ci sia scritto: in caso di tesseramento nel corso della stagione 2023-2024, il signor Luciano Spalletti è tenuto a riconoscere alla Società Sportiva Calcio una penale o un ristoro pari alla cifra «ics». Oppure che invece la frase sia: in caso di tesseramento con una società nel corso della stagione 2023-2024, il signor Luciano Spalletti è tenuto a riconoscere alla Società Sportiva Calcio una penale o un ristoro pari alla cifra «ics». C’è tutto un mondo, in quel passaggio apparentemente irrilevante, e da lì un giudizio che può essere orientato diversamente». 
 
Se parlassimo, invece, di patto di non concorrenza? 
«Saremmo di fronte ad un fatto meno spigoloso ed anche risolvibile in fretta: la Nazionale non è concorrente del Napoli. E dunque. Perciò è impossibile sbilanciarsi». 
 
L’esperienza cosa la induce a pensare? 
«Che valgono gli atti, non le supposizioni. Il Napoli ha sempre avuto padronanza delle situazioni di questo carattere, non ricordo precedenti in materia. Anche se con questo caso siamo andati oltre, perché stavolta c’è il coinvolgimento della Nazionale e quindi ci spostiamo al di sopra delle naturali contrapposizioni. Un beau geste annullerebbe il confronto, ma non sono certo io a suggerire a De Laurentiis quello che deve fare. Non mi permetterei mai».