Non solo il 3-1 sul Pescara: a Napoli è soprattutto il Maradona-day, con il Pibe de Oro che, alla vigilia dello spettacolo al Teatro San Carlo di domani, è comparso al San Paolo, per l’incontro con gli abruzzesi, alla successiva conferenza stampa, e in tv.

“Dopo trenta anni continua lo stesso amore, è come la prima donna", ha aggiunto il Pibe de Oro intervistato da Sky Sport. Maradona non esclude di entrare nel club partenopeo: “E’ stato il primo passo. Prima devo risolvere i problemi miei in Italia e poi potrò lavorare per il Napoli in Italia e nel Mondo. Io vorrei una squadra vincente, che possa giocare a tu per tu con la Juve, il Milan e la Roma. Oggi il presidente è un esperto di calcio".

Sketch simpatici poi con Del Piero, Costacurta e Marocchi, presenti negli studi di Sky. A cominciare da Alex: "Nessuno ha avuto il suo tocco e la sua magia. E io ho avuto pure la fortuna di giocare con lui una partita della Pace. Costacurta è un signore, ho grandissimo rispetto per lui, ha fatto una splendida carriera, aveva tanti mostri in squadra e non era facile per lui, mi fa piacere salutarlo. Marocchi era bravo perché faceva entrambe le fasi, metteva il piede e ripartiva in contropiede".

Poi spazio ai sentimenti, nella conferenza stampa di presentazione dello show “3 volte 10”: “L’unica nostalgia è quella che mi viene pensando al campo, mentre vedere la gente mi rende felice, vedo nei loro occhi la loro speranza di vincere un altro scudetto. Le espressioni delle facce dei napoletani sono fantastiche .Sono felice, stanotte ripassavo le cose nella mia testa. Quello di domani non è uno spettacolo, è un racconto di quello che Maradona ha dentro, Maradona prima di uscire dal campo. Il Maradona che io ero dentro era nella testa di ogni tifoso del Napoli. Questo non credo l'abbia mai pensato un altro giocatore. Questo è solo una piccola parte, domani al San Carlo racconterò tutto quello che ho nel mio cuore non lascerò nulla per me. Io so che i napoletani capiranno tutto quello che dirò"

Ancora in conferenza stampa, Maradona fa sognare i tifosi azzurri: “Tanta gente mi chiedeva di battere la Juve, e gliene abbiamo dati 5, poi con l’Inter, e le abbiamo tolto uno scudetto, e poi col Milan. Ma quello che mi è rimasto nel cuore, in realtà, è un Napoli-Cremonese. C’erano 80 mila persone al San Paolo per una gara che non valeva nulla, e quella stessa notte mi sono detto che se a Napoli non avessi lottato per lo scudetto avrei smesso di giocare. Mi sarei vergognato di portare 80mila persone  a vedere una partita che non valeva nulla.

Quando vincevamo 3-4 a zero, e firmavo vari assist, la gente invece di godersi la vittoria continuava a cantare 'vulimm o gol e Maradona'… lo chiedevano fino all’89esimo. Erano unici, e domani mostrerò, nel San Carlo, tutto quello che ho nel cuore. Dobbiamo continuare a sognare di vincere lo scudetto”.