Gabriele Zappa, difensore del Cagliari, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.

Intervista a Zappa

Milan? «Faccio fatica ancora a crederci. Sara, la mia compagna, dice che sabato notte ero elettrico, super agitato. E la mattina quando mi sono svegliato ho trovato il messaggio di Gabbia, il difensore del Milan che è un amico con scritto “Mannaggia a te, ma complimenti”»

Doppietta? «Forse per arrivare in alto dovrò fare un’altra doppietta di queste… (scherza e ride) Ma non mi sento certo sottovalutato. Anzi, questa considerazione da parte degli allenatori che ho avuto e ho mi dà fiducia e forza».

Rinnovo?  «Sarei felice di rinnovare col Cagliari. È una terra che amo ormai. Cinque anni significano tanto. Ho vissuto un miliardo di emozioni. Ho comprato casa qui, non a Milano, in una zona centrale. Ci sono persone con le quali ho legato tanto, amo mare e sole che ci sono tutto l’anno. I nostri tifosi mostrano attaccamento, la società è una grande famiglia, col presidente Giulini c’è un buon rapporto»

Ranieri? «Grande persona. Io avevo delle lacune a livello difensivo. Ecco con lui sono migliorato tanto lì. Mi dava i giusti consigli. Oggi mi sento proprio un terzino. Anche se da ragazzini ci sentiamo un po’tutti attaccanti».

Augello? «Un fratello maggiore. Sabato gioiva per il mio secondo gol come lo avesse fatto lui. Un ragazzo straordinario. Siamo sempre insieme, anche con Simone Scuffet. E ora abbiamo inserito Mattia Felici che porta un po’ di simpatica romanità. Ci fa ridere».

Nicola? «Noi lo stiamo seguendo alla lettera. E si vede in campo. Con lui stiamo lavorando tanto a livello di testa. Mi aiuta tanto e mi piace perchè è uno che non molla mai. In fondo abbiamo sbagliato soltanto una partita, quella di Empoli. Di quella gara non salvo nulla. Ma le altre le abbiamo fatte bene, compresa quella persa in casa col Bologna che ha avuto degli aspetti positivi».

Salvezza? «È quel che vogliamo a ogni costo. Ogni anno è più difficile. Quest’anno ci sono più squadre in ballo e la differenza tra grandi e piccole un po’ si è assottigliata. Noi abbiamo la forza di un gruppo sano, andiamo al campo col sorriso e questo può fare la differenza. Ci sono giocatori che lottano e hanno faccia tosta. Le faccio un esempio: Makoumbou era stato espulso a Udine. È tornato in campo come se niente fosse, senza paura. È uno che si fa dare la palla anche in mezzo a 4-5 avversari, ha personalità»