Saverio Sticchi Damiani, Presidente del Lecce, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Nuovo Quotidiano di Puglia in vista della delicata sfida contro il Genoa.

Intervista al Presidente

Gestione? “Sono felice che il nostro modello di calcio moderno e sostenibile sia riconosciuto a livello internazionale. Tuttavia, a dieci giornate dalla fine del campionato, preferisco concentrarmi sul campo piuttosto che su bilanci e strutture”.

Milan?  “La sconfitta con il Milan è stata dura da digerire, ma mi tengo stretti i 70 minuti in cui la squadra ha giocato benissimo. Siamo stati pericolosi nelle ripartenze e mai rinunciatari. L’autogol ha complicato le cose, ma affrontavamo un Milan vero, non in crisi come alcuni vogliono far credere.”

Problema con le big?  “Mi sono chiesto anch’io perché non raccogliamo punti con le grandi. Un dato che pochi notano: solo una volta in questa stagione abbiamo affrontato una big reduce da un impegno europeo infrasettimanale, ed era la Juventus, contro cui pareggiammo. Altre squadre in lotta per la salvezza hanno avuto questa fortuna ben sei volte. Scherzi del calendario…”

Tre sconfitte consecutive, un segnale d’allarme?  “In Serie A capita a tutte le squadre di attraversare momenti difficili. Contro l’Udinese siamo stati penalizzati da un rigore inesistente e da un mancato secondo giallo a Payero, episodi riconosciuti anche dai vertici arbitrali. A Firenze, invece, mi aspettavo qualcosa in più, forse hanno pesato le assenze di Pierotti e Helgason. Anche lì, un mancato rosso al 30′ ha cambiato la gara.”

Genoa?  “Il Monza si giocherà molto contro il Parma, ma ha comunque una rosa di valore. Noi abbiamo davanti dieci finali e dobbiamo affrontarle al massimo. A Genova ci seguiranno oltre mille tifosi, il loro supporto sarà fondamentale.”

Modello?  “Baratterei tutti i riconoscimenti personali con la terza salvezza consecutiva. Vogliamo che i tifosi siano orgogliosi della gestione del club. Rappresentiamo una storia di calcio e appartenenza territoriale: la nostra maglia è un simbolo, non solo un semplice kit da gioco. Anche quando perdiamo o quando vendiamo giocatori come Dorgu, bisogna ricordare che dietro ci sono scelte ponderate. E poi Pierotti, alto a destra, è molto più forte!”.