Meno male che c'è Rincon. Il nuovo Toro di Mihajlovic, che ha scelto il 4-2-3-1 (e per questo motivo ceduto Benassi, che non voleva giocare nel 2), il venezuelano per dinamismo e personalità è diventato subito un punto fisso, e ieri in conferenza stampa ha parlato del suo ottimo approccio in granata: “Sto vivendo momenti belli in una nuova squadra e sto affrontando una nuova sfida. Ho la sensazione di aver trovato l’ambiente giusto qui al Torino per fare bene e realizzarmi. Questo mi fa sentire il fuoco necessario per questa nuova avventura. Leader io? Si, penso che sia una mia caratteristica. Ho già preso due gialli, ma sono tranquillo perché quello che ho preso a Bologna era su una ripartenza che doveva essere fermata e anche quello di ieri, ma sinceramente non mi preoccupo perché è il mio tipo di gioco. Devo contrastare e rubare palla ed essere un po’ noioso con gli avversari”.
Dovrà fare gli straordinari, l'ex Juve, visti i KO contemporanei di Obi e Acquah: entrambi infortunati a Benevento, raggiungono in infermeria l'ormai solito Valdifiori e rendono cortissimo il reparto di Mihajlovic, che in compenso ha ritrovato Baselli, anche se non al meglio. Per i primi due almeno 7-10 giorni di stop. La speranza del tecnico, che in alternativa ha il solo Gustafson, è quella di riavere al meglio Baselli, che però lavora ancora non al 100% e contro i sanniti probabilmente non sarebbe neanche sceso in campo, se non ci fosse stata la doppia debacle. Emergenza, quindi, assoluta o quasi, visto che Mihajlovic è stato addirittura costretto a provare Ansaldi (che sembra indietro, nelle gerarchie, rispetto sia a De Silvestri che a Molinaro e Barreca) in mezzo. L'obiettivo, in ogni caso, testa a parte, è quello di riavere Baselli. Che, alla lunga, per caratteristiche tecniche, sembra anche il complemento ideale di Rincon: vero e proprio punto fermo.