Non si può certo negare che la carriera da allenatore di Andrea Pirlo non sia iniziata nel migliore dei modi. L'eliminazione agli ottavi di Champions League per mano del Porto di Sérgio Conceiçao rappresenta una macchia importante, nella pur breve carriera dell'allenatore della Juventus. Ed anche la situazione in campionato non è delle più rosee, visto il distacco di ben 10 punti dall'Inter capolista, seppur con una partita da recuperare.

Insomma, rispetto al Pirlo giocatore, quello allenatore non si può negare stia vivendo un periodo piuttosto complicato. Ben lontano dai fasti di quell'estate 2006, quando fu trascinatore dell'Italia campione del Mondo, assieme ai suoi 22 + 1 compagni di squadra. 

Ma se Pirlo è seduto sulla panchina della Juventus, nel frattempo, che fine hanno fatto i suoi compagni di allora? Che fine hanno fatto i campioni del mondo della Nazionale italiana del 2006? 

Andiamo a scoprirlo insieme, ruolo per ruolo, seguendo le gesta dei campioni di quella meravigliosa estate.

I portieri dell'Italia campione del mondo: che fine hanno fatto? 
 

  • Gianluigi Buffon. L'unico di quel gruppo ancora in attività. Dopo aver tentato un'avventura all'estero con la maglia del PSG è tornato alla Juventus, dove attualmente ricopre il ruolo di secondo portiere alle spalle del polacco Szczesny. Ha recentemente dichiarato di aver fissato la scadenza della sua carriera da giocatore per il 2023, ma si vocifera ugualmente di un addio a fine stagione.
     
  • Marco Amelia. Uno degli ultimi a ritirarsi, arrivando addirittura fino al 2017 quando indossò la maglia del Vicenza dopo essere stato chiamato anche dal Chelsea, in situazione di piena emergenza. Recentemente è tornato al suo grande amore, il Livorno, in veste di allenatore.
     
  • Angelo Peruzzi. Campione del Mondo senza mai essere sceso in campo, l'ex portiere di Juventus e Lazio, tra le altre, ha scelto di restare all'interno del club capitolino dove attualmente ricopre il ruolo di club manager.

I difensori dell'Italia campione del mondo: che fine hanno fatto? 

  • Cristian Zaccardo. Ha vissuto l'ultimo periodo della sua carriera in modo piuttosto originale. Dopo essere rimasto senza contratto, ha lanciato la sua candidatura su LinkedIn trovando subito un ingaggio. Si è ritirato il 09 luglio del 2019 dopo aver giocato 6 mesi nel "Tre Fiori", squadra di San Marino. Circa un mese fa ha annunciato di voler intraprendere una nuova carriera come consulente/procuratore.
     
  • Fabio Grosso. Ritiratosi ufficialmente il 05 dicembre del 2012, dopo essere rimasto svincolato dalla Juventus, ha intrapreso la carriera da allenatore partendo dalla Primavera della squadra bianconera, prima con il ruolo di vice, poi come primo allenatore. Nella sua seconda vita calcistica ha toccato le realtà di Bari, Verona, Brescia ed infine Sion, dove è stato esonerato solamente pochi giorni fa.
     
  • Fabio Cannavaro. Il capitano di quella emozionante avventura ha smesso con il calcio giocato nel 2011, dopo aver indossato la maglia dell' Al-Ahli. Nel 2014 si è trasferito in Cina, dove ha iniziato la sua carriera da allenatore: è partito dal Guangzhou Evergrande grazie all'intuizione di Marcello Lippi, allora dirigente del club; dopo appena un anno venne però esonerato, scegliendo di ripartire dalla seconda divisione con il Tianjin Quanjian che ha portato nella massima serie cinese. Poi il ritorno allo stesso Guangzhou, che allena attualmente. Ha anche sostituito ad interim il dimissionario Lippi sulla panchina della Nazionale cinese, seppur per sole due partite, entrambe perse. Gli ultimi rumours parlano di un rapporto agli sgoccioli con la dirigenza del suo club, complice anche la sconfitta nella finale di Superleague contro lo Jiangsu Suning.

Fabio Cannavaro mentre alza la Coppa del Mondo (getty Images)
Fabio Cannavaro mentre alza la Coppa del Mondo (getty Images)
  • Andrea Barzagli. Il suo addio al calcio, bagnato da quelle copiose lacrime scese anche sulla giacca di Allegri, è uno dei momenti più teneri della recente storia juventina. La dirigenza della Juventus ha provato a coinvolgerlo nel nuovo corso tattico sotto la guida di Sarri, affidandogli un ruolo da consulente, ma questo nuovo incarico è durato solamente pochi mesi per via della decisione di Barzagli di dedicarsi alla sua famiglia.
     
  • Alessandro Nesta. Assieme a Cannavaro ha formato la coppia di difensori centrali che tutto il mondo ci ha invidiato. Ha continuato a calcare i campi in giro per il pianeta fino al 2014 - prima in Mls, al Montreal Impact, poi in India, al Chennaiyin - quando ha deciso che era arrivato il momento di tentare una nuova avventura. Partito come allenatore dagli USA, è tornato in Italia ed adesso è il tecnico del Frosinone nella nostra Serie B, con cui è attualmente in 10.a posizione a 13 lunghezze dall'Empoli capolista. 
     
  • Gianluca Zambrotta. Ha deciso di chiudere la sua carriera da calciatore in Svizzera, indossando la maglia del Chiasso. Ha provato anche lui a seguire la carriera da allenatore, ma senza troppe fortune. Nel 2019 è stato consigliere federale per l'Associazione Italiana Calciatori, mentre nel 2020 è stato scelto come ambasciatore per l' Europeo itinerante che andrà in scena la prossima estate.

  • Massimo Oddo. Dopo aver indossato la maglia del Lecce fino al 2012, l'ex esterno difensivo ha intrapreso anche lui la carriera da allenatore. Lo scorso 29 novembre è stato esonerato dal Pescara, dopo aver ottenuto l'incarico come allenatore degli abruzzesi per la terza volta nella sua pur giovane carriera.

  • Marco Materazzi. L'autore del gol nella finale contro la Francia si è ritirato dal calcio giocato nel gennaio 2016, dopo aver deciso di concludere la sua carriera in India, meta scelta anche da Nesta. Al Chennaiyin ha dapprima ricoperto il doppio ruolo di giocatore ed allenatore, poi esclusivamente quello di guida tecnica. Vinse il campionato nel 2015, l'anno dopo finì però penultimo. Viene esonerato nel marzo del 2017, attualmente non ricopre nessun incarico se non quello, bello e difficile, di padre di famiglia.

Materazzi, cappello alla Coppa del Mondo. Affresco dall'estate 2006 (Getty Images)
Materazzi, cappello alla Coppa del Mondo. Affresco dall'estate 2006 (Getty Images)

I centrocampisti dell'Italia campione del mondo: che fine hanno fatto? 

  • Daniele De Rossi. Ha recentemente appeso gli scarpini al chiodo dopo aver provato l'ebrezza di scendere in campo a "La Bombonera" con indosso la maglia del Boca Juniors. Nella conferenza d'addio al calcio giocato ha dichiarato di voler intraprendere la carriera da allenatore, possibilità già sfiorata negli ultimi mesi con Fiorentina, Crotone e Cagliari, ma al momento ancora non concretizzata. 
     
  • Gennaro Gattuso. Ha vissuto l'ultima parte di carriera da giocatore/allenatore del Sion. La nuova veste di tecnico lo ha convinto a tal punto da fargliela intraprendere ufficialmente pochi mesi più tardi. Tante esperienze, nei pur non tantissimi anni da professionista: Sion, Palermo, Ofi Creta, Pisa, Milan e Napoli. Le sue esperienze da tecnico sono tribolate: in Sicilia dura solo 6 partite, in Grecia si dimette, paga gli stipendi ai calciatori, poi gli viene chiesto di ritornare ma va via dopo solo un mese e mezzo. Con il Pisa guadagna la serie B, poi si ritrova nel bel mezzo di una crisi societaria e la squadra precipita, retrocedendo di nuovo in Serie C. Al Milan, per alcuni tifosi, prima del boom di Pioli era un rimpianto, al Napoli alza forse il traguardo più importante della sua carriera da allenatore, la Coppa Italia. Oggi, la sua esperienza in azzurro sembra destinata a finire al termine di questa stagione.   

  • Mauro Germán Camoranesi. Dopo la fine della sua esperienza alla Juventus è tornato in Argentina dove ha concluso la sua vita da calciatore nel 2014. Anche lui, come molti altri, ha deciso di diventare allenatore partendo dal Messico per poi tornare in Argentina ed, infine, approdare in Slovenia. E' stato il tecnico del Maribor fino allo scorso 24 febbraio, giorno del suo esonero.

  • Simone Barone. Dopo aver tentato la fortuna in Serie B con il Livorno, nel 2013 ha deciso di ritirarsi. A differenza di molti suoi compagni di avventura decide di mettere la sua esperienza al servizio dei più giovani collaborando con vari settori giovanili. Dal 2018 ricopre il ruolo di allenatore per i "Beretti" del Sassuolo. 

  • Simone Perrotta. Ritiratosi dopo aver indossato a lungo la maglia della Roma, ha definitivamente detto basta all'età di 35 anni. Ha continuato ad orbitare nel mondo del calcio ricoprendo vari incarichi di consulenza e dirigenziali. Attualmente è responsabile del dipartimento Junior dell'AIC.

  • Andrea Pirlo. Come detto in apertura, l'ex regista di Milan e Juventus ha appeso le scarpe al chiodo già da oltre tre anni. La Juventus lo ha riportato a Torino per affidargli prima la panchina dell'Under 23, dopo pochi giorni quella della prima squadra, ruolo che ricopre attualmente e che lo ha visto recentemente eliminato negli ottavi di Champions League. E' a 10 lunghezze dall'Inter capolista.

Gli attaccanti dell'Italia campione del mondo: che fine hanno fatto? 

  • Alessandro Del Piero. Dopo un addio non proprio sereno alla Juventus, l'ex numero 10 bianconero ha intrapreso una carriera da girovago del calcio viaggiando prima in Australia e poi in India. La sua ultima apparizione ufficiale su un campo da gioco risale ormai al 2014 con la maglia del Delhi Dynamos. Attualmente opinionista per Sky Sport, è proprietario anche di un club dilettantistico di calcio a Los Angeles, città dove vive e svolge l'attività di imprenditore a tutto tondo. Se capitate da quelle parti, provate la cucina del N.10. 
     
  • Luca Toni. L'addio al calcio giocato risale al 2016 quando appese gli scarpini al chiodo, dopo aver realizzato l'ultima rete della sua carriera nella sfida tra il suo Verona e la Juventus. Dapprima prova la carriera da Direttore Sportivo, collaborando con la stessa società scaligera, più recentemente ha conseguito il patentino da allenatore. Collabora anche con Rai Due in veste di opinionista.
     
  • Francesco Totti. Ritirato il 28 maggio 2017, una data storica per molti romanisti, è recentemente tornato sotto le luci della ribalta per la prossima uscita di una miniserie televisiva dedicata alla sua carriera. Nonostante non abbia intrapreso la carriera da allenatore o dirigente, è rimasto ugualmente nel mondo del calcio, aprendo una società di consulenza ed assistenza per calciatori e club. Simone Bonavita il nome del primo storico assistito
Francesco Totti dopo aver trasformato il rigore contro l'Australia (Getty Images)
Francesco Totti dopo aver trasformato il rigore contro l'Australia (Getty Images)
  • Alberto Gilardino. Ha appeso le scarpe al chiodo dopo aver aiutato lo Spezia a salvarsi nel campionato cadetto, stagione 2017/18. Come molti suoi compagni della cavalcata del 2006 ha intrapreso la carriera da allenatore ed ora siede sulla panchina del Siena in Serie D.

  • Vincenzo Iaquinta. Dopo essere stato escluso dai piani tattici della Juventus, ha appeso le scarpette al chiodo nel luglio del 2013. Negli ultimi due anni è tornato alla ribalta della cronaca per una vicenda ben al di fuori del mondo del calcio. Il padre è tutt'oggi recluso e pochi mesi fa Vincenzo invocò l'intervento del ministro Bonafede per le condizioni di detenzione del padre, in relazione all'emergenza sanitaria in corso. 

  • Filippo Inzaghi. Anche il suo addio al calcio è stato di quelli memorabili, con tutta la curva del Milan in piedi ad acclamarlo. Ha provato a restare in rossonero partendo dalle panchine del settore giovanile per poi arrivare fino in prima squadra. Dopo il Milan allena il Venezia, che porta in Serie B e l'anno dopo ai playoff, venendo eliminato in semifinale dal Palermo. Dimissionario, la stagione seguente siede sulla panchina del Bologna, con cui le cose non vanno però benissimo: viene esonerato, sostituito proprio da Mihajlovic. Attualmente è allenatore del Benevento, club che sta conducendo ad una salvezza in Serie A. 

Filippo Inzaghi dopo la rete contro la Repubblica Ceca (Getty Images)
Filippo Inzaghi dopo la rete contro la Repubblica Ceca (Getty Images)

Allenatore: Marcello Lippi. Che fine ha fatto?

Considerato da molti l'autentico leader della squadra Campione del Mondo nel 2006, il viareggino ha concluso, per sua stessa ammissione, anche il suo percorso da Commissario Tecnico lo scorso 22 ottobre, dopo aver guidato per la seconda volta negli ultimi anni la Nazionale di calcio cinese, che aveva anche lasciato a Cannavaro per due sole partite.

Con la Nazionale cinese non raggiunge alcun traguardo significativo, ancor prima era stato il bis con l'Italia nel 2010 a deludere enormemente.

Attualmente non ricopre incarichi, ma non ha escluso un suo possibile ritorno nel mondo del calcio in qualche ruolo dirigenziale.