Giacomo Zanon, consulente ortopedico esterno dell’Atalanta, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello sport dell'infortunio di Federico Chiesa

Intervista a Zanon sull'infortunio di Chiesa

«La ricostruzione del crociato anteriore viene fatta in artroscopia, tecnica mini invasiva, posizionando nel ginocchio un nuovo legamento, che nel calciatore viene generalmente prelevato dal terzo centrale del tendine rotuleo. Viene introdotto nel ginocchio in artroscopia e fissato con viti e bottoni di sospensione. E’ un intervento di routine che dura un’ora circa. La tecnica chirurgica è standardizzata, utilizzata quotidianamente in chirurgia del ginocchio. Nel calcio professionistico la scelta del trapianto ricade quasi sempre nel tendine rotuleo perché può parzialmente accelerare la riabilitazione: dopo un paio di mesi l’integrazione è completa e dà una sensazione di buona stabilità al giocatore. Rispetto alla ricostruzione con i flessori di coscia, il tendine rotuleo ha il vantaggio che prelevando il terzo centrale del tendine prendi anche due bratte ossee, di rotula e di tibia: l’interfaccia osso con osso favorisce l’integrazione, che avviene in 5-6 settimane».

I tempi di recupero di Federico Chiesa

Quanto ci vorrà per rivederlo in campo?

«Sei mesi sono il minimo sindacale, poi ce ne vogliono altri tre perché torni il giocatore di prima. Nove mesi è un periodo congruo per essere lo stesso calciatore pre infortunio. Un vecchio studio fatto in collaborazione con l’Uefa dimostrò che più lungo è il percorso riabilitativo tanto è migliore il risultato. Accelerare la riabilitazione non porta lontano per due motivi: la possibilità di recidive di lesione legamentosa e la necessità di ricostruire la muscolatura, per cui ci vogliono 2-3 mesi, anche per prevenire altri infortuni».

I rischi dell'infortunio di Chiesa verso i Mondiali

Quali sono i rischi maggiori?

«C’è una predisposizione alla lesione del crociato contro laterale, bisogna stare attenti alle tendiniti e alle lesioni di sovraccarico. E’ frequente che al rientro si possa incorrere in lesioni muscolari, per questo è necessario un attento lavoro di prevenzione. E poi per tutti subentra la paura: il rientro in campo deve essere graduale».

Quindi per il Mondiale in Qatar può farcela?

«Direi di sì. Se tutto filerà liscio, a luglio farà la preparazione con la Juve e tra 10 mesi può essere a un buon livello».

 

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