In attesa di una nuova avventura dopo il divorzio col Taranto, l'allenatore Ezio Capuano continua a seguire con attenzione il calcio italiano, come confermato dal suo intervento ai microfoni di Radio Marte, durante il quale si è soffermato sul nuovo Napoli targato Antonio Conte e ha rivendicato l'invenzione del termine 'braccetto'.

Le parole di Capuano

"A Coverciano presentai la tesi sul 3-5-2 al compianto Franco Ferrari, grande professionista e competente. Nel momento in cui ho esposto la tesi cominciai a parlare di braccetto e lui mi rimproverò, chiedendomi il perché di quella definizione. Qualche anno dopo lo riportai sul campo, allenavo l’Arezzo, con la difesa a tre, e quindi parlavo di ‘braccetto’. Questo guaio, diciamo così, l’ho fatto io coniando questo termine, poi lo hanno ripreso in tanti. La ragione è semplice: giocando con i tre, il centrale di destra si allargava in stile ‘braccetto’ sulla fascia nel momento in cui in cui l’esterno di fascia ‘rompeva’ salendo, ovvero si proiettava in avanti“.

Ipotesi Di Lorenzo braccetto

“Lui nasce esterno, però con l’esperienza anche io farei giocare un esterno da braccetto e di solito si schierano quelli più strutturati come lo è il capitano del Napoli. Conte pensa che lui avendo piede adeguato, quando si è in fase di possesso, può far ripartire l’azione in modo pulito e con qualità. Poi non è forte in fase difensiva in area di rigore, non sente l’attaccante perché non è abilissimo in marcatura. Nel calcio moderno, che è più propositivo, uno come Di Lorenzo può giocare in quella posizione. Offre sicuramente dei vantaggi“.

Le indicazioni sul Napoli

“Conte difficilmente potrà impostare nel Napoli il 3-5-2. Kvaratskhelia da seconda punta non da il meglio di sé e Lobotka nel centrocampo a due non lo vedo bene, mentre nel centrocampo a tre gioca molto bene ed è più a suo agio perché copre meno campo. Sia chiaro io stravedo per lui. La soluzione per far coesistere i tre centrocampisti e gli esterni d’attacco sarebbe il 4-3-3, ovvero cambiando solo l’assetto della retroguardia“.