Roberto D'Aversa, allenatore dell'Empoli, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match contro il Lecce, in calendario sabato alle ore 15:00.

Empoli, la conferenza di D'Aversa

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

"Il nostro pensiero deve essere tutto riversato sulla partita di domani. Da quando hanno cambiato allenatore hanno aggiunto qualcosa, sicuramente non affrontiamo la stessa squadra del girone d'andata anche se la sfida non è tanto lontana. Si tratta di una partita delicata, ma dobbiamo avere la volontà e la determinazione di cercare di riportare un risultato favorevole. Tutte le energie devono essere su domani"

Su Fazzini

"Purtroppo ci sono dinamiche di calciomercato, anche se sinceramente non capisco tutto quello che è accaduto. Il ragazzo però si è allenato con noi ed è tra i convocati. Parliamo di un giocatore importante che non ho potuto avere con noi a Venezia, dobbiamo quindi valutarne il minutaggio sperando che non abbia un contraccolpo psicologico. Ma ci ho parlato e lo vedo abbastanza tranquillo"

Su Anjorin

"Su Anjorin dobbiamo fare delle valutazioni, oltre a lui anche Marianucci. Nella partita di andata abbiamo avuto la possibilità di chiudere il match, per settanta minuti non c'era stata partita, poi ci siamo dovuti accontentare del pareggio. Alla fine abbiamo concesso un gol e ci siamo abbassati. Io però non cerco alibi. La partita di domani è difficile, anche nell'ultima gara abbiamo recriminato sul risultato"

Sul mercato e su Esposito

"Esposito ha dimostrato di avere qualità tecniche importanti, deve lavorare sulla continuità. La sta trovando grazie al loro che sta facendo dal primo giorno. Questo non deve renderlo appagato, ha ancora margini di miglioramento. Ha fatto più gol di tutti, ma quando c'è l'esaltazione di un singolo dietro c'è una squadra intera. Mi viene in mente Ismajli, che ha giocato con una frattura, Viti che rientrava da un infortunio. Va sottolineato tutto il lavoro dei suoi compagni. Il mercato? Non mi piace parlarne, la società sa quello di cui c'è bisogno. Un allenatore di solito vuole due giocatori per ruolo per il lavoro quotidiano. Così il singolo può migliorare la prestazione e io posso avere più scelta. A me piace allenare quello che la società mi mette a disposizione"