Contenuto non disponibile
Emmanuel Gyasi, attaccante dello Spezia, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport dopo il gol al Sassuolo di domenica. La punta ha parlato di vari aspetti che vanno anche al di là del campo.
Intervista a Gyasi sul gol allo Spezia
Il papà della tua ragazza, Carolina, è il ds del Sassuolo. Cosa gli hai detto?
«Abbiamo fatto un pranzo a base di pesce, dal risotto al branzino, domenica a Lerici, lo ha offerto il papà di Carolina. Ve lo assicuro: non se l’è presa. Abbiamo riso e scherzato».
Altro gol al Cagliari?
«Mi viene da sorridere. L ’unica cosa che conta è migliorarmi. E ora, in A, sono migliorato nelle letture di gioco e sto imparando a essere più decisivo negli 11 metri. Come le altre punte».
Merito di Italiano?
«Fondamentale. Ti aiuta, ti insegna ed è pure simpatico».
Ha giocato tutte le partite, in 19 era titolare. E sta ripagando lo Spezia: 2 gol, 4 assist, 18 tiri, 11 nello specchio, 14 cross. Cosa le piace fare in campo?
«Mettere l’attaccante centrale o l’altro esterno nelle condizioni migliori. L’assist mi piace, a N’Zola ho fatto fare tre gol».
Intervista a Gyasi sul ruolo in campo
Il suo vero ruolo?
«Ho fatto tutti i ruoli in attacco, ma mi definirei un esterno offensivo, destro».
Giovanili al Torino, poi giri immensi. La svolta al Sud Tirol in Serie C, torneo 2017/18.
«Sì, un anno bello, 5 gol, 9 assist. Andammo ai playoff con Paolo Zanetti allenatore. Uno bravo che ora fa bene al Venezia. Sono legato a Bolzano. Spero riescano ad andare in B, c’è tutto per riuscire nell’impresa».
Che lei cerca allo Spezia.
«Lavoriamo per il secondo miracolo dopo quello dello scorso anno con la promozione. Sputiamo sangue come diceva Dan Peterson. C’è organizzazione, siamo un gruppo, io sono molto legato a Giulio Maggiore».
Come è arrivato allo Spezia?
«Con Ricci e Fusco. Ma la svolta l’ha data Pasquale Marino che mi ha voluto tenere. Poi Angelozzi e Italiano hanno fatto il resto. Ho rinnovato il contratto fino al 2023».
E se suo suocero la prende al Sassuolo?
«Non ne parliamo mai...».
Mercato Spezia: Gyasi sul Sassuolo
Però si comincia a parlare di nazionale. Ghanese, vero?
«Sì, certo. Lo devo ai miei genitori. Che mi hanno dato tutto. Sono ghanesi, papà ancora ci va per lavoro, nei cantieri. Io ci sono stato quattro anni fa. Spero tanto che arrivi il momento della convocazione. Vorrei festeggiare con loro come abbiamo fatto per i 50 anni di papà l’anno scorso. Siamo tre maschi e tre femmine. Guido, 13 anni, promette bene. Per ora fa il portiere a Santena, dove vivono loro alle porte di Torino».
