Sebastiano Luperto, difensore del Cagliari, ha parlato della sua stagione nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport.
Intervista a Luperto
A Napoli la svolta della carriera?
«I primi tempi sono stati duri, in convitto a Castelvolturno, non esattamente il posto più piacevole. Ero un ragazzo di sedici anni, la maturazione è avvenuta al terzo anno, con Sarri, quando mi allenavo con la prima squadra».
Era un Napoli fortissimo.
«Davanti avevo gente del calibro di Koulibaly, non so se mi spiego».Luperto su Nicola
In A la salvezza con Nicola.
«Quando è arrivato il mister, a gennaio, avevamo tredici punti. Ma è riuscito a riaccendere la luce. È un fenomeno nel trasmettere entusiasmo e i suoi concetti di calcio, liberandoti allo stesso tempo dei problemi mentali che poi si trasformano in energia. Una bella cavalcata verso la salvezza».
Quindi, la chiamata del Cagliari. Come hai reagito?
«Benissimo. Ho percepito non solo la fiducia di Nicola, ma anche quella del presidente, con cui ho avuto un colloquio in videochiamata. È stata la molla che mi ha spinto ad accettare con entusiasmo».
A Cagliari, buona partenza, flessione, risalita, crisi, rinascita.
«È la storia di tutti i campionati. A Monza siamo scesi in campo tranquilli, nonostante le quattro sconfitte consecutive».
Come è stato possibile?
«Ci ha aiutato la consapevolezza di aver fatto sempre buone prestazioni. Sono queste a darti fiducia quando i risultati non arrivano».
Piccoli ha segnato una rete da bomber autentico.
«È un ragazzo meraviglioso, a tratti quasi ingenuo, tanto è solare. Ha tutto per sfondare: elevazione, potenza, tiro. Per crescere, a mio avviso, deve solo imparare a fare la scelta giusta nei momenti decisivi dell’azione. Deve essere meno frenetico e più ragionatore. Tutte cose che vengono con l’esperienza».
In campo?
«Sono misurato, equilibrato, anche nel modo di stare in campo. È una caratteristica, niente di più. Abbiamo un bel gruppo, che lavora e resta compatto».Luperto sul futuro
Dopo il Monza, il Milan.
«Sfida complicata contro una grande squadra. Siamo sereni, fiduciosi e stimolati dal confronto con una big».
Salvezza?
«In coda, mai come quest’anno, la corsa per restare in Serie A è equilibrata. Dal dodicesimo al diciottesimo posto ci sono solo tre punti di differenza. L’anno scorso erano undici».