Oggi dirigente della Ternana, ma sino a qualche anno fa uno degli arbitri più famosi d'Italia, Paolo Tagliavento è ricordato soprattutto la direzione di Milan-Juventus del 25 febbraio 2012: match concluso 1-1, ma che è passato alla storia per il gol fantasma di Sulley Muntari. A distanza di più di 8 anni, l'ex fischietto è tornato a parlare proprio di quell'episodio nel corso di un'intervista rilasciata ad Avvenire: riportiamo di seguito i passaggi più interessanti.

Sull'utilità della tecnologia per gli arbitri

"Sono assolutamente favorevole alla tecnologia in campo. Durante la fase di sperimentazione ero il più scettico fra i miei colleghi, poi mi sono bastati i primi 45’ di Inter-Fiorentina per capire cosa mi ero perso in tutti quegli anni. Se ne avessi beneficiato prima, sono certo che il VAR mi avrebbe evitato i cinque peggiori errori della mia carriera".

Sul gol fantasma di Muntari

"Tipo il gol annullato a Muntari, palla dentro e non fuori di Buffon in Milan-Juventus (2012) e la rete in fuorigioco di Matip, non rilevato, nello “spareggio” Champions (2013) Schalke 04-Basilea 2-0. Del resto ogni arbitro che ha diretto ad alti livelli si porta dietro l’etichetta della svista d’autore che ha commesso in carriera".

Striscione raffigurante il gol fantasma di Muntari (getty)
Striscione raffigurante il gol fantasma di Muntari (getty)

Sul divieto degli arbitri di spiegarsi

"Oggi comprendo meglio la reazione dei calciatori quando protestano per l’errore arbitrale, mentre non capisco perché nel 2020 non si dia la possibilità agli arbitri di poter discutere e giustificare il loro operato a fine gara. Sarebbe utile, quanto meno ad abbassare i toni e a non creare mostri".