Una ferita ancora troppo aperta, ancora troppo dolorosa. E che siamo costretti a rivivere: Davide Astori non è morto nel sonno. Le nuove indagini, rivelate dal Corriere della Sera e consegnate dai professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene al pm Barbara Loffredo, ribalterebbero infatti le prime ricostruzioni circa la causa di decesso del capitano della Fiorentina.

Non si sarebbe trattato di bradiaritmia, ma di tutto l'opposto, tachiaritmia: il cuore di Astori avrebbe iniziato a battere molto forte e all'improvviso, probabilmente nella prima e fatale manifestazione della sua patologia. Secondo quando riportato dal CdS, probabilmente sarebbe stato utile se Astori avesse condiviso la camera con qualcuno, in grado di poter far intervenire i soccorsi.