Giancarlo Inzaghi, papà di Simone e Filippo Inzaghi, ha rilasciato un'intervista ai taccuini de La Gazzetta dello Sport a proposito di Simone, allenatore dell'Inter. Tra passato e futuro imminente, ha svelato i sogni sportivi di suo figlio e fatto il punto sull'ultima stagione dell'Inter.
Inzaghi, intervista a papà Giancarlo
Di seguito uno stralcio del suo intervento:
"Come vivo questo momento? Con grande felicità, perché finalmente tutti si accorgono delle qualità di Simone. E con la curiosità di scoprire come finirà la stagione: le premesse sono ottime. Ma, da papà, non mi sfugge anche un’altra cosa".
Sull'atteggiamento di Inzaghi
"Simone è cambiato. È più pensieroso, concentrato sugli obiettivi del club, sempre attento a ogni aspetto che riguarda il lavoro. Prima era più scanzonato, scherzava con maggiore facilità. Naturalmente il calcio era sempre al primo posto, insieme alla famiglia, ma mi sembrava più rilassato. Adesso Simone ha imparato a convivere con le pressioni che caratterizzano le grandi squadre, ma questo significa anche occuparsi a 360 gradi di tutto quello che può servire ai giocatori. Vive con l’Inter in testa".
Sul carattere
"Ci sono delle sfumature caratteriali che solo noi genitori e Pippo possiamo cogliere. Ogni giorno che passa, si sente sempre più interista: con i tifosi ha un legame fortissimo. Ed è contento di confrontarsi quotidianamente con dirigenti preparati come quelli nerazzurri: il primo pensiero è quello di far crescere la società, non solo la squadra".
Sulle critiche dello scorso anno
"Quelle sono cose che riguardano loro. Nel periodo delle critiche io vedevo Simone indossare a volte una maschera: sarebbe stato più facile sfogarsi e ribattere, ma lui è stato zitto. Ha privilegiato il lavoro, convinto che i risultati gli avrebbero dato ragione. Ed è sempre stato educato e rispettoso di tutti, anche di chi esagerava nelle critiche. Il suo comportamento mi ha reso orgoglioso. A certe cattiverie avrei risposto io, ma lui mi dice sempre di stare buono".
Sugli obiettivi stagionali
"Simone vorrebbe vincere sempre, tutto. Però le racconto questo. Dopo la finale di Champions, lui era ovviamente dispiaciuto perché l’Inter andò davvero vicina all’impresa. Ma era anche sereno perché la squadra aveva fatto tutto il possibile giocando molto bene. Però mi disse: “Gianca, ricordati che io ho sempre un magone nel petto”. E il riferimento era allo scudetto della stagione precedente. Quindi vincere il campionato regalando al club la seconda stella è sicuramente un grande obiettivo".