Tra i volti più lanciati di questa stagione bianconera, Thauvin ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Udinese Tonight. Queste le sue parole.

Udinese, le parole di Thauvin

"Settimana un po' difficile, non è stato un buon risultato con la Juve ma dobbiamo continuare a lavorare per fare meglio. Non è stato facile accettare quella con il Venezia. Quando vinci 0-2 la partita deve essere finita, dovevamo gestire e chiuderci dietro aspettando il momento giusto per farne altri. Noi però abbiamo dato a loro la possibilità di segnare e la loro fiducia è cresciuta. Stiamo facendo un lavoro importante e non dobbiamo perdere il filo.

Come sto fisicamente? Peccato per lo stop che ho avuto, 5 settimane fuori per un giocatore sono molto difficili perché si perde ritmo. Contro la Juve mi mancava l'esplosività per vincere i duelli uno contro uno e adesso devo lavorare forte per tornare come prima. Ho perso tempo con una frattura alla costola e volevo aiutare l'Udinese. Quando non mi sento al top non sono felice. Mi fa ancora male ed è difficile lavorare alla giornata.

Come mi trovo qui? Adesso amo molto l'Udinese, per me è una seconda famiglia e ho appena avuto un figlio friulano. Per la gente venire allo stadio è un momento per vivere emozioni e io posso dargliele. Voglio continuare a vincere le partite. Adesso penso di poter giocare fino a 37/38 anni. Con Runjaic parliamo lo stesso calcio".

Un retroscena della scorsa stagione? Con Sottil avevo iniziato bene, poi Cioffi mi ha messo subito in panchina, abbiamo un ottimo rapporto io e lui però ci siamo scontrati. Gli chiedevo sempre cosa dovessi fare per giocare, ma in quel momento per lui non era possibile mettere in campo sia me che Pereyra perché eravamo troppo offensivi. La settimana prima della Fiorentina sono andato a mangiare fuori a cena con il mister e mi disse che per dare una mano alla squadra dovevo essere in grado di cambiare una gara in corso. Sono entrato e ho fatto gol, quindi sono andato da lui chiedendogli nuovamente di giocare. Mi rispose di no perché non avevamo vinto e lì di nuovo ci siamo scontrati. La settimana successiva contro il Milan mi chiese di segnare di nuovo e ci sono riuscito. Appena ho fatto gol sono andato da lui ricordandoglielo. Da lì in poi ho giocato fino all'infortunio con l'Inter".