Christian Eriksen ha rilasciato un'intervista a Sky: "La prima impressione è molto buona. Ho ricevuto un'accoglienza molto calorosa anche da parte del club. È un club a gestione familiare e dunque molto bello. E qua i tifosi li senti molto, con tutte le bandiere tutte intorno. L'ho già sperimentato in Champions, ho anche segnato quindi ricordo bene, ma l'atmosfera era molto bella. Ricordo quando Icardi e Vecino hanno segnato e lo stadio è esploso".
La scelta dell'Inter: "Nelle ultime stagioni sono stato accostato a molti club, ma l'Inter si è presentata in modo concreto e promettente. Mi ci vedevo bene ed è stato facile dire sì. Poi sono venuto qua per cercare di vincere qualcosa".
Numero di maglia 24: "Molti numeri sono già presi a metà stagione. Il numero 24 è una nuova sfida. Ho avuto il 23 per molti anni ormai. È un numero più alto per un nuovo momento nella carriera. È stato semplice sceglierlo".
Su Conte: "Sono contento che Conte mi consideri speciale e che lui sia contento perché ho scelto l’Inter. Mi avevano detto che Antonio Conte era un allenatore tosto, come lo è Pochettino. Ho solo fatto poche sessioni con lui e siamo a metà stagione, dunque è difficile fare un paragone. Finora abbiamo fatto tanta parte atletica, anche senza palla. Anche Pochettino era così. Dal punto di vista del lavoro svolto sono in qualche modo simili anche se sono diversi perché la loro idea di calcio è diversa. Non mi piace correre, preferisco correre con la palla, ma fa parte del gioco"
Tra pochi giorno ci sarà il derby col Milan: "Non vedo l'ora che ci sia il derby di Milano. Ne ho sentito parlare molto anche se non l'ho mai visto. Ne ho visto solo qualche spezzone, ma mai la partita completa. Viverlo allo stadio sicuramente è diverso che guardarla in televisione. Mi dicono sia una partita molto intensa e molto importante per il resto della stagione. Sarà divertente".
Specialista delle punizioni: "Guardando le partite non pensi a come gli altri tirano le punizioni. Più che altro ho passato il tempo in campo da ragazzino a trovare un mio modo di calciarle. A volte mi riuscivano in allenamento e non durante le partite. Al Tottenham mi riuscivano sia in allenamento sia in partita. Mi piace tirare le punizioni, ma a modo mio. Non guardo come le tirano gli altri, ho un mio stile".
Idoli: "Da piccolo avevo due idoli, anche se non seguivo molto il calcio. Nel 2001 giocavo a Football Manager e la Roma era molto forte, ovviamente con Totti. Seguivo Totti per i videogiochi, poi quando ho iniziato a giocare guadavo meno gli altri. Crescendo poi ho seguito Michael Laudrup, uno dei calciatori danesi più forti di sempre".
Paragone con Sneijder: "Siete voi a paragonarmi con Sneijder. Credo sia difficile fare i paragoni. Forse ci assomigliamo. Anche io sto perdendo i capelli. Abbiamo giocato entrambi nell'Ajax, veniamo dalla stessa scuola. Qui lui ha vinto tutto. Sarebbe bello seguire il suo esempio. Prima dobbiamo tornarci in Champions, ora siamo in Europa League. Se ne parla la prossima stagione. È un esempio difficile da seguire. Ma comunque credo di essere un giocatore diverso da lui".
Scudetto: "Spero sia possibile vincere il titolo e credo ci sia una possibilità. Non vorrei dire che è nelle nostre mani, noi dobbiamo pensare partita dopo partita. La Juventus ha vinto per molti anni e dunque sa quello che fa. Dobbiamo avere continuità, non perdere contatto. E poi vediamo come finisce".