Giorgio Scalvini, difensore dell'Atalanta, ha parlato del suo momento e del suo ruolo nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.

Intervista a Scalvini


Futuro o presente?
«Sto giocando, il presente dice questo. Ma spero di farlo, e bene, ancora per tanti anni: dunque sì, anche del futuro».
E dopo il futuro da giocatore, che altro futuro?
«Studio inglese, per migliorarlo: vorrei restare nel mondo del calcio, ma fuori dal campo».
Esordio a 17 anni?
«Più che altro è stato un segnale di Gasperini: ci servirai anche tu, non sei solo un aggregato. E un segnale così dà sempre fiducia».
Impermeabile al mercato?
«Sì, mi vedo in questa immagine: dipende dall’educazione data dai miei genitori, da quella che è una regola se giochi nell’Atalanta e dal mio carattere: riesco a isolarmi, anche dalle pressioni. Ma avendo ben presenti le cose a cui vado incontro».

Intervista a Scalvini sul ruolo


Ruolo?
«Un peso no, mai. Ma quando il mister mi ha impostato da centrocampista, capire un ruolo nuovo non è stato facile: avevo appena imparato come fare il difensore per Gasperini, che vuole altre cose rispetto ad altri».
Miglioramenti necessari?
«Più velocità e rapidità, e se sei alto 1,94 devi lavorarci. E anche più aggressività nella fase difensiva».
Quanti gol sente di avere nei piedi o nella testa?
«Quanti non so, qualcuno di sicuro, soprattutto sulle palle inattive. Ma non è detto che inserirsi in area da centrocampista sia più facile, anche se sei più vicino alla porta e l’unico gol l’ho fatto giocando in quel ruolo. Anzi, per certe cose è quasi più semplice partire da dietro e avere più campo».

Scalvini sul Napoli


Klopp ha detto che oggi il Napoli gioca il miglior calcio d’Europa: esagerato?
«Lo dicono i numeri, non solo Klopp. Bisogna cercare di metterli in difficoltà, studiando le loro caratteristiche: hanno grandi individualità, giocano in modo spettacolare, ma anche loro, come tutti, possono avere difficoltà. Su quelle punteremo per provare a fargli male».
Come ha fatto il Liverpool martedì con le palle inattive?
«Noi ci proviamo con tutti e lo faremo anche con loro: provare a fermare i più forti è una di quelle sfide che piacciono a noi. E’ pur sempre la prima contro la seconda, no?»
Il loro giocatore chiave: Lobotka, Kvara o Osimhen?
«E Kim in fase difensiva no?».
Pensa che la giocherà da difensore o da centrocampista?
«Non ho idea. Intanto spero di giocare...».

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