Claudio Ranieri, allenatore della Roma, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match contro la Lazio di Marco Baroni, in calendario domenica alle ore 20:45.
Roma, la conferenza di Ranieri
Di seguito uno stralcio del suo intervento:
"Abbiamo recuperato quasi tutti. Celik ha febbre e vediamo domani se ha sfebbrato. Cosa rappresenta per me? Essendo tifoso rappresenta un po' la stracittadina, tutto quello che può pensare un tifoso, che sia romanista, laziale, del Genoa, Sampdoria, Inter, Milano. Insomma, è la partita importante, è una partita che uno senta ancora di più. Per quanto riguarda in questo momento, la classifica parla chiaro. Loro stanno vivendo un momento eccezionale, hanno fatto un girone d'andata stratosferico molto bene, giocano in velocità, con pochi tocchi, è una squadra temibilissima. Dall'altra parte il derby è il derby e fa sempre storia a sé".
Sul Derby
"Il Derby? Rappresenta la stracittadina, tutto quello che può pensare un tifoso, che sia romanista o laziale, interista o milanista, doriano o genoano. E' una partita che senti di più. In questo momento la classifica parla chiaro, loro stanno vivendo un momento eccezionale, hanno fatto un girone stratosferico, giocano con velocità e pochi tocchi e quindi è una squadra temibilissima. Ma il derby fa sempre storia a sé. Andavo in Curva Sud, all'epoca era ancora tre quarti romanista e un quarto laziale. Aspettavamo tutti Dante, il capo-tifoso, per cominciare i cori. C'erano gli sfottò, non c'erano tutte le cose che sono successe in seguito".
E ha continuato: "Ci ha fatto capire che siamo squadra, che siamo riusciti a ricompattarci. Abbiamo dei difetti e lavoriamo per eliminarli. Ancora non siamo al 100% sotto quest'aspetto, però abbiamo rimesso per lo meno la nave in navigazione. Io non ho mai promesso alle mie squadre niente di che, se non lavoro, sacrificio e voglia di dare il massimo in ogni frangente".
Sul derby
"Il vantaggio è mettere giocatori che stiano bene fisicamente, che facciano reparto, che facciano squadra. Debuttanti o non debuttanti non conta, l'importante è che stiano bene fisicamente e mentalmente, in connessione l'uno con l'altro".
Su Pellegrini
"Perché non gioca Pellegrini? È soltanto una considerazione psicologica. Tecnicamente lo considero uno dei migliori centrocampisti in Europa. Sono pochi i centrocampisti che fanno gol e chi ce li ha dovrebbe tenerseli stretti. Ma lui soffre questo fatto dei tifosi e io devo tener presente se un calciatore se ne fa carico o gli scivolano via. Lorenzo si carica tutti i problemi e questo è il suo peccato. Dovrebbe giocare invece con naturalezza, com'era abituato a fare: solo così può ritornare il giocatore che è, libero da ogni peso. Lui si porta dietro dei macigni. Non è facile giocare in casa che se fa uno-due errori il beniamino del pubblico non succede niente, fa un mezzo errore lui e viene subito caricato di negatività e responsabilità. Il giorno che lo vedrò sereno e tutto... Avete visto che non ho avuto alcun problema a metterlo a San Siro e stava per fare gol. Ha la capacità di arrivare a far gol nel momento giusto".
Sulla Lazio
"La squadra di Baroni ha trovato il bandolo della matassa. Sono bravi sugli esterni, sono bravi centralmente, giocano in velocità, ripartono a mille all'ora. Io tengo in considerazione tutto. Sono convinto che anche Baroni starà tenendo in considerazione tutte le qualità e le difficoltà della Roma".