Paolo Maldini rompe il silenzio. L'ex calciatore e dirigente del Milan, in una intervista a Repubblica, ha parlato pubblicamente per la prima volta dopo il licenziamento dal club rossonero. E ne ha per tutti: da Scaroni e Cardinale, con un messaggio rivolto all'attuale dirigenza
Milan, parla l'ex Maldini
"Cardinale mi disse che io e Massara eravamo licenziati, giustificandolo con i cattivi rapporti con Furlani e aggiungendo una battuta sulla semifinale Champions persa con l'Inter. Con lui in un anno solo una chiacchierata e quattro messaggi. Mi era stato chiesto di preparare un piano per vincere la Champions. L'ho fatto con Massara e un amico consulente, l'ho mandato ma non mi è stata mai data una risposta, Cardinale voleva che vincessi la Champions, ma aveva già deciso di mandarmi via. Scaroni era in prima fila per lo scudetto, ma lo vedevo spesso lasciare lo stadio in anticipo quando le cose non andavano bene. Ai dirigenti dico: oggi comandate voi, ma per favore rispettate la storia del Milan
Furlani mi comunicò un budget basso per questa stagione, ma dopo la mia partenza è raddoppiato. Pioli va ringraziato, ma dargli compiti che esulano dai suoi lo renderà sempre più solo. Algoritmi? Non ce n'è bisogno per prendere Loftus-Cheek, Pulisic e Chukwueze".
Maldini sulle trattative sfumate e quelle concluse
"Per Ibrahimovic servirono tante riunioni, mi contestavano De Ketelaere ma per un ragazzo così giovane la percentuale di insuccesso è alta. Leao, Bennacer e Theo non piacevano. Messi? Era libero dopo il Barcellona, ma è rimasta un'idea perché Leonardo mi disse che il PSG era avanti".