Cristiano Ronaldo non si nasconde. Il campione portoghese, che vive un momento non proprio felice al Manchester United, ha concesso un'intervista a "Sky Sports UK" in cui ha parlato del neo allenatore Rangnick e della sua carriera, senza risparmiare qualche frecciata più o meno velata.

Su Rangnick

"Non voglio arrivare sesto o tra i primi tre in Premier League, sono qui per provare a vincere. Conosco la strada ma non dirò come fare perché non penso sia corretto. Prima Solskjaer, poi Carrick, ora un nuovo allenatore. Quando si cambia così tanto è sempre difficile. Con Rangnick siamo migliorati sotto alcuni aspetti ma c'è bisogno di tempo, penso farà un buon lavoro".

Sul Brasile

"Quello che posso dire con assoluta certezza è che il Brasile è un Paese "fratello". Per il rapporto che ho con i miei colleghi, per la cultura, per i tanti brasiliani che vivono in Portogallo. Mia sorella vive in Brasile, è sposata con un brasiliano. Seguo i miei corsi di nutrizione con i brasiliani. È un Paese che adoro, ma nessuno sa se ci giocherò, come nessuno poteva pensare che sarei tornato a Manchester a 36 anni. Adesso è lontano dai miei pensieri. Ma nel calcio tutto è possibile, non lo so”.

Su Ronaldo e Ronaldinho

"Non mi piacciono i paragoni. Tutti e tre abbiamo lasciato un'eredità e fatto la storia. Posso dire che ho vinto più trofei individuali di loro, ma loro hanno vinto il Mondiale. Ho grande simpatia nei loro confronti, sono due giocatori con cui sono cresciuto, li guardavo da ragazzo. Non importa chi sia il migliore, sono idoli e hanno lasciato un'impronta nel calcio".

Ronaldo (Getty)
Ronaldo (Getty)