Una carriera importante, quella di Christian Manfredini, a livello di club. Oggi allenatore, ieri ex calciatore ivoriano ma in possesso del passaporto italiano, di ruolo centrocampista, classe '75, in carriera ha anche atteso a lungo - invano - una convocazione in Nazionale da parte di Giovanni Trapattoni.
D'altra parte nel Chievo 2001-2002, esterno offensivo "gemello" di Eriberto nel 4-4-2 di Delneri, aveva fatto sfaceli, e non a caso era stato preso dalla Lazio in cui ha militato a lungo. Nel 2006, poi, aveva anche assaggiato la convocazione della Costa d'Avorio, con la quale segnò all'esordio addirittura alla Spagna, pur senza essere convocato nuovamente nelle partite successive. Oggi, per lui, una pessima notizia: è stato condannato dal Tribunale di Torino a 8 mesi di reclusione per "violazione degli obblighi di assistenza familiare".
Così riporta il Messaggero:
"L'ex calciatore della giovanile della Juve, centrocampista in varie squadre di Serie A tra cui Chievo e Lazio, ora allenatore, è stato condannato dal Tribunale a Torino a 8 mesi di reclusione per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Il giudice ha anche stabilito il pagamento di 500 euro di multa e il risarcimento di 6.500 euro alle parti civili. Manfredini è accusato di essersi sottratto alla responsabilità genitoriale nei confronti della figlia, oggi di 22 anni, avuta a Torino quando giocava nella primavera della Juve.
«Non è una questione di soldi», spiega l'avvocato Alessandro Dimauro, che assiste la ragazza e la madre. «Sarebbe opportuno che Manfredini riprendesse i rapporti con la figlia. Hanno una solo foto insieme in vent'anni di vita. Non hanno mai festeggiato un compleanno, un Natale. Lui, che l'ha riconosciuta dopo l'esame del Dna, non ne ha mai voluto sapere. Ha spiegato di essersi interessato sempre e solo al calcio. Lei l'ha cercato più volte, nella speranza che si decidesse a fare il padre»".
