Da cantante a procuratore sportivo: questa la nuova avventura di Francesco Facchinetti il quale, nei prossimi mesi, presenterà ufficialmente Alì, la sua nuova agenzia, dopo aver già curato l'immagine di diversi calciatori per diversi anni.

E ora è pronto a vestire anche i panni di procuratore sportivo, annunciando di voler essere un vero e proprio rivoluzionario del settore. In una intervista a La Gazzetta dello Sport, Facchinetti junior ha parlato della sua visione di calcio e di come ha intenzione di intraprendere questo percorso professionale nel mondo del calcio.

Francesco Facchinetti procuratore sportivo: le sue parole

“Ho cominciato a lavorare con gli artisti, dopo aver realizzato che il mio posto nel mondo fosse a metà tra lo spettacolo e il business. Ho aiutato Frank Matano a far crescere il suo brand, poi sono passato ai musicisti, puntando prima degli altri sulla promozione dell’immagine tramite i social network. Nel 2017 ho conosciuto Brozovic, che per me, da tifoso interista, è un idolo. Ho notato che da un confronto quotidiano, per quanto legato esclusivamente alla cura dell’immagine, era possibile motivare un calciatore proprio come accade con le star dello spettacolo. Allora mi son detto: cosa succederebbe se riuscissi a seguire i giocatori a 360 gradi?.

Io la vedo così: chi firma con me deve credere nel mio lavoro, altrimenti può strappare il contratto di procura senza pagare la penale. Il calciatore mi deve parlare dei suoi problemi e io devo aiutarlo a risolverli, confrontandomi con squadra, compagni e familiari. Se non posso intervenire sul lato umano, allora non mi interessa. Non voglio trattare i calciatori come se fossero delle macchine. Vengo dal mondo degli artisti, dove le emozioni contano più di ogni altra cosa”.