CHI E' - Attaccante brasiliano dotato di grandissima tecnica e fiuto del gol, ragazzo prodigio e titolare già da giovanissimo, cresciuto e lanciato dal Santos, maglia numero 10 sulle spalle.. Non stiamo parlando di Pelè né tantomeno di Robinho o Neymar ma del loro ultimo, ennesimo successore dell'incredibile vivaio del club brasiliano: Gabriel Barbosa Almeida. Se il nome vi dice poco è perché il ragazzo, nato a Sao Bernardo do Campo, come Deco e Thiago Motta, il 30 agosto 1996 dall'età di 8 anni, quando il club lo preleva direttamente dalle favelas, è per tutti solo e semplicemente Gabigol. Soprannome nato dalla mente del suo allora allenatore per distinguerlo da un altro bambino di nome Gabriel, un difensore, mentre lui già faceva l'attaccante anche se, volendo essere romantici, ci piace pensare che sia chiamato così per l'enorme quantità di gol che ha sempre segnato, addirittura 800 in 60 anni recitano le statistiche non ufficiali. Nel Santos dei grandi fa l'esordio nel maggio 2013, contro il Flamengo, a soli 16 anni come accade solo ai veri crack e dal 2014, complice la partenza di Neymar, diventa titolare fisso. Curiosità: il suo scopritore è stato un certo Zico, uno che di calcio probabilmente qualcosa ci capisce, ha segnato il gol numero 12.000 della storia del club e, parlavamo prima del precoce esordio, lui in realtà avrebbe meritato di giocare anche molto prima ma il Santos per la paura di perderlo a zero l'ha letteralmente nascosto (da siti, video e tabellini ufficiali) fino all'età di 16 anni quando ha potuto sottoscrivere un vincolo triennale con tanto di clausola fissata a 50 milioni di euro. Suning, la nuova proprietà dell'Inter, per regalarlo al mondo nerazzurro, ha speso la bellezza di quasi 28 milioni di euro strappandolo alla concorrenza di Juventus e di parecchi altri grandi club europei.

Gabigol nell'anno dell'esordio (getty images)

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RUOLO - Brasiliano atipico, fisico robusto di 178 centimetri per 78 chili, zero preziosismi, numeri ad effetto e da giocoliere ma tanta, tanta concretezza. Attaccante moderno capace di giocare in tutti i ruoli dalla trequarti in su. In Brasile si è distinto sia da ala destra dove poteva sfruttare la sua velocità per rientrare e calciare con il sinistro ma forse ha poche doti nel dribbling per giocare in Italia in questo ruolo che da prima punta, forse la posizione più congeniale alle sue caratteristiche. Nell'Inter, considerando la presenza dell'inamovibile Icardi potrebbe trovar spazio da seconda punta o addirittura da trequartista alle spalle del numero 9 con Candreva e Perisic ai suoi lati e Banega arretrato in mediana.

CARATTERISTICHE TECNICHE - "Ha il sinistro di Ganso, la tecnica di Neymar, la velocità di Lucas”. Questo è quello che dice di lui Wagner Ribeiro, il suo agente. La realtà, purtroppo per i tifosi dell'Inter, è leggermente diversa. Effettivamente il suo sinistro è ottimo e risalta ancora di più considerando che il destro lo usa solo per camminare, sulla velocità di Lucas niente da dire trattandosi di un attaccante altrettanto rapido sia nello stretto che in progressione e questa probabilmente è la sua arma migliore mentre con Neymar in comune ha solo il club di provenienza. Attaccante esile, agile, fantasioso e dalla tecnica sopraffina il fenomeno del Barcellona, attaccante più forte fisicamente, possente e atletico il neo interista, sicuramente meno tecnico, meno giocoliere ma più finalizzatore. Difficile trovare un calciatore che assomigli al Gabigol attuale e a quello che potrà diventare, stiamo parlando di un attaccante moderno, velocissimo, forte fisicamente e bravo nel finalizzare ma ancora senza la cattiveria in area e la capacità di muoversi di un Bacca ad esempio. Dagli addetti ai lavori brasiliani era paragonato al primo Adriano ma a noi piace pensare che Gabriel Barbosa sia semplicemente Gabigol, un progetto di fuoriclasse.

Gabigol con Neymar alle Olimpiadi di Rio (getty images)

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FANTACONSIGLI - Ma quanto è dura consigliare un giocatore offensivo nella rosa dell'Inter? Oltre a Gabigol agli ordini di De Boer sono presenti anche Icardi, Eder, Biabiany, Jovetic, Candreva, Perisic, Palacio e volendo anche Banega e Joao Mario per due, tre o quattro posti, dipende quale schieramento verrà scelto dal tecnico olandese che ad oggi, 2 settembre 2016, non ci è ancora chiaro. Capite bene quanto in questo contesto sia difficile trovar spazio, continuità e possibilità di sbagliare per un, seppur promettentissimo e titolare della Selecao, ventenne proveniente dal campionato brasiliano. A suo favore un paio di fattori come il prezzo d'acquisto e l'esclusione (per i paletti del FPF) dalla lista UEFA, difficile infatti che un calciatore pagato 28 milioni che non può giocare in Europa scaldi la panchina anche in campionato. In sintesi, in un campionato povero di talento e di giovani progetti di fuoriclasse come il nostro, il nome di Gabigol non può che incuriosire, il consiglio per tanto è quello di non svenarvi ma di scommettere sul brasiliano soprattutto se in rosa avete già uno tra Icardi (meglio), Perisic e Candreva.

STATISTICHE - Dopo una prima stagione, a 16 anni nel 2013, di ambientamento con soli 11 spezzoni per poco più di 400 minuti e un solo gol, le statistiche di Gabigol, complice la partenza di Neymar, sono state un continuo crescendo fino alle 10 reti in 30 presenze dell'ultima stagione intera (in questa prima parte ha gonfiato la rete 5 volte in 10 gare) per un totale di 23 centri in 81 partite limitandosi alla sola Serie A brasiliana mentre considerando anche le competizioni minori come le varie Copes i Campeonato Paulista i numeri salgono a 158 presenze condite da 57 reti, tutte ovviamente con la camiseta del Santos addosso. In Nazionale Gabigol ha fatto la trafila di tutte le selezioni dall'under 17 a quella maggiore dove ha debuttato, con gol ovviamente, nel maggio scorso contro il Panama e disputando ancora 3 gare condite da 1 rete nella fallimentare Coppa America. La più grande soddisfazione della sua giovane carriera l'ha ottenuta in verdeoro nelle recenti Olimpiadi dove ha portato, insieme ai compagni d'attacco Neymar e Gabriel Jesus, la Selecao alla conquista dell'oro segnando tra l'altro due reti.

Gabigol "festeggia" l'oro con i compagni (getty images)

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