Il 22 settembre si è riunito il Consiglio d’Amministrazione (CdA) della Juventus per approvare il bilancio societario della stagione 2016/17. Il bilancio annuale è senza dubbio il documento finanziario più interessante dal nostro punto di vista per capire di quanto le stime ipotizzate nei precedenti articoli sull’argomento si siano avvicinate ai dati reali, quali sono gli eventi che hanno causato eventuali variazioni e quali sono le prospettive future della società. Ci fornisce quindi, attraverso dati “veri” e completi, l’opportunità non solo di analizzare il reale andamento del bilancio 2016/17, ma anche di affinare in maniera importante le stime sul bilancio 2017/18.
Partiamo dal bilancio ufficiale 2016/17, analizzando nel conto economico della società le differenze fra i dati reali e quelli stimati, in modo da capirne le motivazioni e trarre le opportune conclusioni riprendendo quanto scritto all’indomani del CdA QUI.
BILANCIO UFFICIALE 2016/17
Riprendiamo la tabella già vista il 22 settembre per andare a motivare - dati ufficiali alla mano - gli scostamenti più significativi rispetto alle ultime stime del 27 giugno.
Proventi gestione calciatori: Variazione (+20,2 milioni) quasi integralmente spiegata dall'inserimento della cessione di Coman nel bilancio 2016/17 (+19,5 milioni). Scelta che, messa insieme alle altre simili degli ultimi due anni, fa ritenere che in futuro in caso di situazioni dello stesso tipo vada sempre preferita questa soluzione in sede di stima. Gli altri 700 mila euro derivano da bonus, contributi di solidarietà e premi di rendimento incassati per un totale di 1,2 milioni relativamente a calciatori ceduti nelle passate sessioni di mercato (i principali sono 0,5 milioni per Vidal, 0,2 per Sorensen, 0,1 per Immobile, Magnusson e Barlocco), parzialmente compensati con disinvestimenti pari a 0,5 milioni.
Altri ricavi: Variazione (+2,9 milioni) dovuta a incassi maggiori del previsto per le attività legate allo stadio. Rispetto alla scorsa stagione sono infatti aumentati di 3,7 milioni gli introiti dei Proventi iniziative commerciali (fra le quali i tour di Stadium e museo) e di 2 milioni i Proventi da attività no match day e altri proventi da stadio.
Acquisti materiali: Variazione (+2,3 milioni) grazie a spese molto ridotte nel secondo semestre rispetto al primo relativamente a questa voce.
Servizi esterni: Variazione (-5,5 milioni) dovuta a un aumento generalizzato di questo tipo di spese rispetto alla scorsa stagione, con particolare riferimento ai 3,5 milioni in più per Spese di trasporto, soggiorno e ristorazione (dovuti più ai costi del tour estivi che alle tre partite in più giocate in Champions League), ai 3,6 milioni in più per le Consulenze (spiegate come necessarie a causa delle nuove iniziative commerciali fatte partire nel corso dell'anno) e ai 2,8 milioni investiti nelle Produzioni audio e video.
Personale tesserato: Variazione (-20,5 milioni) dovuta in minima parte a un aumento delle retribuzioni fisse leggermente maggiore del previsto (-3,2 milioni) ma in misura molto più importante per l'esplosione dei Premi variabili (-17,3 milioni rispetto allo scorso anno). Data l'assenza di dati più indicativi dopo l'eliminazione delle trimestrali di bilancio, ritengo per questo motivo di cambiare il metodo di stima del costo del personale tesserato provando a ponderare per quanto possibile questa variazione in rapporto al passaggio dei diversi turni di Champions League. In particolar modo ho deciso di dividere i 17,3 milioni in proporzione relativamente al passaggio di turno nei quarti, in semifinale e in finale di Champions League ponderandone il peso rispetto al premio per la qualificazione distribuito dall'Uefa. In questo modo risulterebbe un aggravio sugli stipendi di 4,5 milioni in caso di qualificazione ai quarti di finale, di ulteriori 5,2 con il passaggio in semifinale e di altri 7,6 con l'approdo in finale. In più supporrò 1,3 milioni per la vittoria finale, cifra ipotizzata a seguito delle notizie uscite prima della finale di Cardiff. Probabilmente le cifre reali non saranno esattamente queste, ma ritengo sia un'approssimazione che permetterà comunque di affinare notevolmente le prossime stime relative a questa voce e inoltre credo rispecchi - almeno nel metodo - la politica salariale societaria, che così facendo ridurrebbe notevolmente l'impatto economico rispetto al monte ingaggi di un'uscita dalla coppa negli ottavi di finale turno in cui l'aleatorietà dell'avversario da incontrare può sempre riservare sgradite sorprese.
Altro personale: Variazione (-3,5 milioni) dovuti in parte a un aumento dell'organico di 14 unità e dall'altro a un aumento delle retribuzioni fisse e variabili.
Ammortamenti calciatori: Variazione (-3.5 milioni) dovuta alla necessità di svalutare l'ammortamento di giocatori in partenza (-1,1 milioni), dalla scelta di iniziare a computare gli ammortamenti relativi ai riscatti di Cuadrado e Benatia dal giorno stesso del loro riscatto avvenuto rispettivamente il 22 maggio e il 12 maggio (-0,7 milioni a testa) e da maggiori ammortamenti causati da un aumento del prezzo di acquisto di alcuni giocatori in rosa per i quali sono scattati dei bonus da elargire alle società cedenti (Dybala +0,2 milioni, Mandzukic +0,3 milioni, Pjanic +0,1 milioni, Higuain +0,4 milioni e Sturaro +0,1 milioni).
Imposte: Variazione (-5,4 milioni) fra imposte correnti, differite e anticipate a causa dell'impossibilità di arrivare a un livello di detrazioni tali da abbattere in misura più importante il peso fiscale degli utili fatti registrare nel corso dell'esercizio.
STIMA DI BILANCIO 2017/18 – IPOTESI MENO FAVOREVOLE
Passiamo ora ad analizzare le variazioni, rispetto alle precedenti stime sul bilancio 2017/18. Trovate maggiori informazioni su come sono costruite queste stime negli articoli precedenti sull’argomento (recuperabili tutti, in ordine di tempo decrescente, QUI), mi limito qui a ricordare che i numeri in tabella rappresentano lo scenario che prevede la vittoria dello scudetto e l’uscita dalla Champions League senza fare più un punto nella fase a gironi con il contemporaneo raggiungimento della finale da parte di Roma e Napoli. Questo perché è l’ipotesi meno favorevole per il bilancio 2017/18: vincere il campionato comporta un aumento delle spese a causa dei bonus premio da elargire ai giocatori, mentre uscire dalla Champions League senza fare più un punto vuol dire non incassare più soldi per la voce “Diritti TV” rispetto a quelli già sicuri, e già inseriti in tabella, e giocare meno partite in Europa con conseguenti minori incassi da stadio. Per ogni voce verrà data opportuna spiegazione delle variazioni rispetto alle ipotesi fatte il 2 agosto 2017.
Ricavi da gare: variazione (-1,6 milioni) dovuto a un peggioramento del risultato reale relativo alla stagione 2016/17 rispetto a quanto stimato, che ha comportato un ricalcolo al ribasso anche per la prossima stagione (-1,4 milioni), e da ricavi leggermente minori del previsto nelle prime partite stagionali di Serie A (-0,2 milioni).
Diritti TV: variazione (+5,2 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17, che comporta un aumento di 3,6 milioni dei ricavi previsti da diritti tv ai quali vanno aggiunti 1,5 milioni per la vittoria contro l'Olympiakos in Champions League e 0,1 milioni per la redistribuzione dei soldi relativi alle partite di Champions League terminate in pareggio.
Ricavi pubblicità: variazione (+0,8 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Ricavi vendita prodotti e licenze: variazione (+0,9 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Proventi gestione calciatori: In diminuzione (-7,7 milioni) a causa dello spostamento della plusvalenza Coman sul bilancio 2016/17 parzialmente compensate delle plusvalenze incassate nelle ultime settimane di mercato.
Altri ricavi: variazione (+2 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Acquisti materiali: variazione (+2,3 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Servizi esterni: variazione (-2,9 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Personale tesserato: aumento dei costi (-10,8 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17 (+5,1 milioni) e aggiungendo le variazioni relative alle ultime operazioni di mercato e all'inserimento dell'intero aumento di stipendio del contratto di Dybala nel bilancio 2017/18. Inoltre, come specificato precedentemente, da questo articolo ho applicato un diverso metodo di calcolo dei Premi variabili inserendo per ora in questa voce il totale dei Premi variabili incassati nel 2015/16 meno gli 1,3 milioni che dovrebbero essere stati il premio per la vittoria della Coppa Italia.
Altro personale: aumento dei costi (-3,5 milioni) dovuto a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Oneri calciatori: aumento dei costi (-3,9 milioni) dato da un ricalcolo della cifra totale che comprende 9,9 milioni da spendere per l'acquisto in prestito di giocatori (segnalati sul bilancio con le voci Douglas Costa 6 milioni, Howedes 3,5 milioni, Altri 0,4 milioni) e dai compensi da riconoscere agli agenti FIFA di alcuni giocatori già sotto contratto: Khedira (1,3 milioni), Higuain (0,8 milioni), Dybala (0,75 milioni), Pjanic (0,67 milioni), Benatia (0,45 milioni), Cuadrado (0,344 milioni), Chiellini (0,3 milioni), Lichtsteiner (0,25 milioni) e Bentancur (0,1 milioni, contratto stipulato nel mese di giugno). Il valore totale di questa voce potrebbe essere sottostimato, perché nel bilancio annuale la Juventus non ha fatto cenno a eventuali compensi da riconoscere ad agenti FIFA per le operazioni di mercato chiuse nell’ultima sessione della campagna trasferimenti oltre a quelli inseriti negli ammortamenti.
Altri oneri: variazione (-1,3 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Ammortamenti calciatori: aumento dei costi (-4,5 milioni) dovuto a un ricalcolo totale di questa voce tenendo come base di partenza gli ammortamenti del secondo semestre 2016/17 pari a 81,1 milioni, moltiplicandoli per due e andando poi ad inserire giocatore per giocatore l'impatto sull'ammortamento annuale degli acquisti e delle cessioni di questa sessione di mercato oltreché delle variazioni dovute ai rinnovi di contratto di giocatori già in rosa. Fra questi gli impatti più significativi sono quelli relativi a Bernardeschi (7,8 milioni), Matuidi (6,7 milioni), Cuadrado (5,7 milioni), Benatia (4,6 milioni), Szczesny (3,5 milioni), De Sciglio (2,4 milioni), Bentancur (2,3 milioni), Del Fabro (0,8 milioni), Neto (-0,5 milioni), Bonucci (-0,6 milioni), Hidalgo (-0,6 milioni), Thiam (-1,2 milioni), Dybala (-1,4 milioni), Lemina (-1,9 milioni) e Mandzukic (-1,9 milioni).
Proventi finanziari: variazione (+0,5 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Quota Joint Venture: variazione (-0,6 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Imposte correnti: variazione (-0,1 milioni) a seguito delle variazioni nella altre voci di bilancio.
Imposte differite e anticipate: variazione (-1,9 milioni) dovuta a un ricalcolo di questa voce tenendo come base il dato ufficiale 2016/17.
Queste variazioni nelle stime portano a un peggioramento di 25,5 milioni della stima di bilancio precedente, calcolata nella peggiore delle ipotesi come descritte in precedenza, che passa da -54 a -79,5 milioni. Nel documento ufficiale relativo al bilancio la società ipotizza un bilancio in passivo per il 2017/18 pur sottolineando come al solito che il cammino in Champions League influirà sul conteggio finale.
Per quanto riguarda i vincoli del Fair Play Finanziario, confermate le ipotesi di Solidità aziendale e Assenza di debiti scaduti, la situazione per le altre quattro richieste è al momento la seguente:
Patrimonio Netto Non Negativo: grazie alla gestione economica degli ultimi anni la Juventus chiuderebbe la stagione con un patrimonio netto non negativo, anzi in attivo di 14,3 milioni, anche in questa ipotesi peggiorativa. Il parametro è quindi rispettato.
Break-Even: il “pareggio” di bilancio, che per il triennio 2015/18 richiede un passivo massimo di 30 milioni, sarebbe già rispettato con un attivo triennale valido ai fini del FPF di 47,7 milioni, che potrebbe essere anche superiore per via di una mia stima prudenziale dei costi virtuosi per il settore giovanile.
Indebitamento Finanziario Netto minore dei Ricavi al netto delle plusvalenze: l’Indebitamento Finanziario Netto non supererà i ricavi al netto delle plusvalenze che nell’ipotesi peggiore sarebbero di 350 milioni. Al 30 giugno 2016 l’Indebitamento Finanziario Netto è ampiamente all’interno dei margini, essendo di 162,5 milioni.
Costo del Personale minore del 70% dei Ricavi al netto delle plusvalenze: considerando le stime fatte, il rapporto oggi è superiore alla soglia del 70% assestandosi al 75,1%. Ricordo però che non sottostare a questo vincolo non è condizione sufficiente per far scattare le sanzioni Uefa, essendo questo un valore che indica più un obiettivo tendenziale da perseguire per tutte le squadre che un limite da non valicare vero e proprio (a differenza di quanto capita con il vincolo relativo al break-even). In ogni caso aumentando i ricavi tramite il cammino in Champions League la percentuale è destinata a diminuire: attualmente la percentuale tornerebbe sotto il 70% se i ricavi aumentassero di 18 milioni, cifra facilmente raggiungibile in caso di qualificazione ai quarti di finale e avvicinabile sensibilmente in caso di approdo agli ottavi (e superabile in caso di eliminazione di una fra Roma e Napoli ai gironi e di buoni risultati nelle ultime quattro partite del gruppo).
Per quanto riguarda il Financial Fair Play italiano il rapporto fra attività e passività correnti con il quale è stato chiuso il bilancio 2016/17, pari allo 0,66, sarebbe sufficiente per rispettare le richieste della Lega sia per la stagione 2017/18 ((valore minimo 0,5) che per le successive (valore minimo 0,6).
POSSIBILE EVOLUZIONE DELLA STAGIONE
In Champions League, tenendo conto dei premi previsti dall'Uefa per il passaggio del turno (6 milioni per l'approdo agli ottavi, 6,5 per i quarti, 7,5 per le semifinali, 11 per la finale e 4,5 per la vittoria), dei premi variabili da elargire ai giocatori ipotizzati precedentemente (-4,5 milioni per il passaggio ai quarti, -5,2 per le semifinali, -7,6 per la finale e -1,3 per la vittoria), degli incassi eventuali per le partite a eliminazione diretta (2,1 milioni per gli ottavi, 2,9 per quarti e semifinali), dei premi guadagnabili vincendo le restanti partite del girone (6 milioni) e degli eventuali ricavi extra incassabili dal market pool italiano (considerando come peggiore l'ipotesi con Roma e Napoli eliminate il più tardi possibile e come migliore l'ipotesi di Roma e Napoli eliminate alla fase a gironi i range sarebbero i seguenti tenendo sempre come valore 0 la cifra già incassata fino a ora e quindi specificando che i valori seguenti non sono cumulabili fra loro: per l'eliminazione nella fase a gironi fra 0 e 8 milioni, per l'approdo agli ottavi fra 2,7 e 11,9 milioni, ai quarti fra 5,1 e 14,9 milioni, in semifinale fra i 7,2 e i 17,4 milioni e in finale fra gli 8,7 e i 18,5 milioni) il computo finale dei soldi incassabili superando i vari turni della massima competizione continentale è presto fatto. Per la fase a gironi si va da 0 nel caso di quattro sconfitte nelle prossime quattro partite, ultimo posto del girone e finale Roma-Napoli agli 8 milioni in caso di stesso scenario ma eliminazione di tutte le italiane al primo turno. Fermandosi agli ottavi la Juventus può incassare, date le ipotesi e oltre a quanto già inserito in tabella, una cifra minima di 12,3 milioni (ipotizzando la qualificazione a 6 punti nel girone) e una cifra massima di 26 milioni. Se il cammino europeo terminerà ai quarti la cifra minima diventa di 20,6 milioni (compreso 1 milione di bonus previsto dal contratto con Jeep) e quella massima di 34,9 milioni. Se si interromperà in semifinale la cifra minima sarà di 27,9 milioni e quella massima di 42,6 milioni. Perdere in finale comporta un range compreso fra 32,8 milioni e 47,1 milioni. In caso di vittoria si arriva ai valori di 36 milioni come soglia minima e di 50,3 milioni come soglia massima.
Vincendo la Coppa Italia è possibile incassare ulteriori 4,3 milioni fra incassi da stadio stimabili (3,1 milioni), incassi da diritti tv (2,5 milioni) e premi da distribuire ai giocatori (-1,3 milioni), dei quali 1,5 milioni arrivando fino alla semifinale e 2,6 milioni arrivando in finale e perdendola. Dati questi conti sul campo la Juventus può quindi conquistare una cifra massima di 54,6 milioni, inferiore ai 79,5 milioni di deficit attualmente previsto. Perciò per chiudere eventualmente il bilancio in attivo anche nel 2017/18 la Juventus dovrebbe realizzare ulteriori plusvalenze per almeno 25 milioni fra l'eventuale riscatto di Rincon da parte del Genoa (costo del cartellino 6 milioni, plusvalenza 0,9 milioni) ed eventuali altre operazioni in uscita, ma l'ipotesi più probabile è che la società abbia messo in preventivo di chiudere l'annata in passivo e quindi non si senta affatto obbligata ad effettuare cessioni nel mese di gennaio.
Ribadito quindi che per quest'anno i conti sono in sicurezza e che - se necessario - rimane ancora un margine di spesa per nuovi acquisti nel corso della sessione invernale, va comunque sottolineato che questi si sono alzati in maniera notevole nell'ultimo periodo e ciò potrebbe incidere sulle capacità di spesa nei bilanci futuri (dal 2018/19 in poi), perché la crescita dei ricavi è stata già totalmente assorbita e superata dall'aumento dei costi relativo a stipendi e ammortamenti dei giocatori. A dimostrazione di questo nel consueto capitolo obbligatorio di bilancio relativo ai "Principali rischi e incertezze cui Juventus è esposta" nel paragrafo relativo ai "Rischi connessi alla campagna trasferimenti" c'è stata una significativa aggiunta che riportiamo in grassetto all'interno di un testo che si ripete uguale da anni e che così recita:
"I risultati economici e patrimoniali sono significativamente influenzati dalle operazioni compiute nel corso della Campagna Trasferimenti. Le difficoltà nel correlare le singole operazioni rispetto al Piano di sviluppo e alle linee guida relative alla gestione sportiva definite annualmente potrebbero comportare riflessi negativi sulla situazione economica e finanziaria della Società. Inoltre, una mancata ottimizzazione della rosa, che potrebbe anche derivare dalla presenza in organico di calciatori che non accettino il trasferimento pur non essendo più inclusi nei piani tecnico-tattici dell’allenatore e strategici della Direzione Sportiva, può originare costi, ammortamenti e ingaggi non preventivati o eccessivi; rischio peraltro comune a tutte le società calcistiche. Analogamente ai principali concorrenti, la Società ha dovuto far fronte negli ultimi anni, ed in particolare nelle ultime due stagioni sportive, ad un significativo incremento globale dei costi per stipendi e premi e dei costi di acquisto dei diritti alle prestazioni dei calciatori. Qualora tali costi continuassero ad aumentare in misura significativa, l’acquisto del diritto alle prestazioni sportive di nuovi calciatori potrebbe risultare più difficoltoso, soprattutto se il valore dei calciatori della rosa eventualmente cedibili, non aumentasse in maniera proporzionale. Non si può escludere che tali tendenze possano continuare anche nei prossimi anni, influenzando la strategia della Società e la gestione dinamica del patrimonio calciatori, ed avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria, nonché sull’attività, le strategie e le prospettive della Società".
La parte evidenziata mette in risalto una realtà abbastanza evidente, ovvero che le spese delle ultime stagioni hanno segnato un salto di qualità importante negli investimenti per il rafforzamento della squadra e che se nella prima stagione si è sfruttato il volano creato dalla cessione di Pogba quest'anno, pur riuscendo a racimolare una ragguardevole cifra di 74,9 milioni nella voce "Proventi gestione calciatori", l'aumento dei costi fissi non è al momento completamente sostenuto da un eguale aumento dei ricavi. La capacità di spesa futura, dati i paletti del Fair Play Finanziario, dipenderà quindi molto da quanto riuscirà a incassare la Juventus fra risultati sul campo ed eventuali altre plusvalenze. Non è perciò sensato per il momento ipotizzare un ulteriore aumento dei costi indirizzati al rafforzamento della squadra nei prossimi anni senza che questi siano supportati dalle voci in entrata relative a un aumento dei ricavi o a nuove plusvalenze.
Il prossimo appuntamento con le stime e le previsioni sul bilancio della Juventus è per la fine di dicembre, quando analizzeremo le variazioni date dai risultati autunnali ottenuti sul campo alla vigilia dell’apertura del mercato invernale.