Aveva cominciato come ammazza-Juve, Mauro Icardi, un biglietto da visita niente male per chi avrebbe dovuto vestire la maglia numero 9 dell'Inter caricandosi di responsabilità prima ancora di metter piede a Milano. La prima stagione alla Samp, in questo senso, fu da incorniciare: un vero e proprio flagello, il centravanti argentino, che si esibì in una doppietta all'andata, allo Stadium, in Juve- Samp 1-2 del 6 gennaio 2013 e mise a segno un altro gol in Samp-Juve del 18 maggio 2013. Primo anno, tre gol, sei punti e la consapevolezza che alla partita del girone d'andata non ci sarebbe dovuto manco essere, trattenuto da Delio Rossi nonostante la convocazione per il campionato Sudamericano Under 20 con l'Argentina.
Poi, il 14 settembre 2013, l'esordio perfetto nel derby d'Italia. Mauro non è ancora un punto fermo dell'Inter, e infatti parte dalla panchina guardando Palacio e compagni giocare. Nel secondo tempo però entra e dimostra il suo feeling con la Juventus: Alvarez gestisce al meglio il contropiede nerazzurro, Icardi scappa dietro la linea e di destro, di puro istinto, batte ancora Buffon. Mani alle orecchie verso la Nord - i guai con l'autobiografia verranno soltanto qualche anno dopo - e San Siro in visibilio. La partita finirà 1-1, in un'annata per l'Inter non troppo entusiasmante: 8.a ad un punto dalla Samp 7.a
Ci vuole un altro anno e mezzo prima che Icardi colpisca di nuovo: è il 6 gennaio 2015, e stavolta lo scenario diventa nuovamente quello dello Stadium. E' un gol per certi versi simile a quello messo a segno con la maglia dell'Inter all'esordio contro la Juve: Guarin serve in profondità l'argentino, che ancora una volta batte Buffon con un diagonale di destro, stavolta più angolato, morbido e preciso. Ma ugualmente letale.
Poi, sempre nello stesso anno, Icardi colpisce ancora: è il 16 maggio 2015, con la Juventus che di lì a poco giocherà la finale di Champions League che poi perderà con il Barcellona. A San Siro va in scena il derby d'italia, che vede i nerazzurri uscire sconfitti negli ultimi minuti grazie ad un gol di Morata. Icardi, però, ci mette lo zampino: tiro da fuori di Brozovic, quello che sarà il capitano nerazzurro mette il petto nella traiettoria e devia in porta. Nel finale, peraltro, Maurito andrà ad un passo dal 2-2. Fu comunque una stagione positiva per l'Inter, nonostante i sogni a dicembre fossero completamente diversi: i nerazzurri arrivarono quarti, un risultato per cui oggi Spalletti metterebbe di certo la firma.
Si arriva così al 18 settembre 2016, ad un anno di distanza dall'ultimo gol di Icardi. Quella che veste una maglia nerazzurra con tanto di giallo tonalità evidenziatore è l'Inter di De Boer, probabilmente un ritratto di quello che sarebbe potuta essere e che in realtà non è mai stato. L'estate è stata tribolata con l'addio di Mancini ad agosto, e l'olandese è stata la scelta di Thohir nonostante quella del 2016 fu la stagione dell'insediamento di Suning. La costante tra i due ponti si chiama Mauro Icardi, che gioca un derby d'Italia spettacolare: prima pareggia il gol di Lichtsteiner, poi serve a Perisic, entrato dalla panchina, l'assist per la rimonta con un pregevole esterno. Finirà 1-2, ma a fine anno saranno più le delusioni a contare, rispetto alle gioie.