7 aprile 2024. Il Napoli vince a Monza quella che ancora adesso è la sua ultima vittoria. Il Bologna targato Champions è il prossimo avversario di una squadra che, mentre la società batte i suoi colpi di mercato per riparare al tempo che adesso sembra perduto, ma che il futuro dirà se strategico e recuperabile, ha l’assoluta necessità di ritrovare il sorriso. 

Forse quel sorriso c’è, forse, ma molto nascosto dentro le inquietudini di un Antonio Conte che a Verona ha conosciuto il gusto della disabitudine, alla sua prima sconfitta in un debutto in campionato. A lui non era mai successo. Al Napoli non succedeva da tanto tempo. Da quel 2-1 patito a Reggio Emilia per mano del Sassuolo, nella prima di Sarri, quando nessuno avrebbe immaginato che da quella sconfitta poco a poco sarebbe nata una tra le squadre più spettacolari degli ultimi decenni di Serie A. 

Il 3-0 di Verona, che le statistiche e le scaramanzie hanno collegato a memorie antiche e gloriose, inquadrandolo in un inciampo fisiologico per un cammino non ancora recuperato e che, in fondo, deve essere ancora iniziato, ha lasciato il suo segno. Una settimana di polemiche e di viaggi londinesi per il ds Manna. Col mandato di portare a Napoli quei giocatori chiesti e richiesti da tempo. Nel frattempo David Neres dal Benfica, a rinverdire il parco trequartisti esterni, per dare ulteriore fantasia e imprevedibilità alle batterie d’attacco. Nell’attesa che in mezzo si sblocchi finalmente quel cambio di guardia targato Osimhen Lukaku.

Alcuni Napoli-Bologna in passato hanno rappresentato dei momenti di svolta. Il 2-1 in rimonta del primo Napoli di Mazzarri, per esempio. Ma quella partita riguardò una faccenda in corso, non un piano di rilancio. Adesso la situazione è più complicata. Adesso a Napoli c’è un allenatore che deve fare i conti con se stesso e con un’altra necessità. Quella di capire di prendersi anche le proprie, di responsabilità. 

Alla luce di quella che sarà un’altra partita col sapore dell’arrangiato. Conte dovrà ricorrere ancora a una formazione con dentro paure e fantasmi. Con la possibilità, però, di poter recuperare Buongiorno, che potrebbe fare il suo debutto in campionato in maglia azzurra e di ovviare con alcune soluzioni in chiave tattica, se ci saranno. Il work in progress è ancora troppo tale per fornire riferimenti certi e definitivi.

Al Maradona arriva un Bologna, quello rilevato da Italiano, con l’ebbrezza Champions addosso e con tutta la voglia di continuare a sorprendere la Serie A. Il pari interno con l’Udinese alla prima di campionato ha deluso qualche attesa, ma resta giustificabile rispetto alle nuove elaborazioni tattiche a cui Italiano avrà di certo messo mano.

In primavera i romagnoli hanno inflitto l’ennesima mortificazione a un Napoli allora ormai in versione arrendevolezza. Adesso, nonostante il Napoli giochi in casa, i favori del pronostico lo vedono un po’ sorprendentemente sfavorito. Ancora, del resto, perché gli azzurri in questo momento devono prima di tutto recuperarsi nella reputazione di chi diventa favorito più spesso.