Quello tra i grandi marchi e il mondo del calcio, e lo sport in generale, è un legame ormai inscindibile la cui nascita risale a diversi decenni fa, ed è diventato sempre più saldo con la progressiva trasformazione del calcio in un'industria globale. Tra i brand più noti nel mondo dello sport c'è sicuramente Red Bull, compagnia austriaca produttrice dell'omonima bevanda energetica, impegnata nel mondo della Formula 1 (con le scuderie Red Bull Racing e Toro Rosso), del motocross (il noto evento Red Bull X Fighters), dell'hockey e ovviamente anche del calcio. Nei piani della multinazionale (Red Bull è impegnata anche nel mondo della comunicazione web e in quello della telefonia) c'è la diffusione del proprio marchio, tramite il calcio, in ogni continente, in maniera molto simile a quanto sta facendo il Manchester City. Ma quante e quali sono le compagini guidate dal colosso austriaco? Andiamo a scoprirlo insieme
Red Bull Salisburgo - Austria
La culla del "progetto red Bull" non poteva che essere la città di Mozart, dato che essa è dal 1984 la sede del gruppo Red Bull GmbH, fondato da Dietrich Mateschitz. Il salto della compagnia del toro rosso nel mondo pallonaro avviene in modo netto e traumatico: nel 2005 Red Bull acquista la squadra allora nota col nome di Austria Salisburgo e impone la sostituzione di gagliardetto, colori sociali, nome dello stadio (il Wals-Siezenheim diventa Red Bull Arena, come tutti gli stadi nei quali giocano le compagini controllate dal marchio) e ovviamente della squadra che, tra le accese polemiche dei tifosi, diventa Red Bull Salisburgo. Il cambio di marcia è repentino anche dal punto di vista sportivo: con l'arrivo di Giovanni Trapattoni nel 2006 il club torna a vincere il campionato austriaco a 10 anni dall'ultima affermazione, ripetendosi poi per altre 6 volte, l'ultima in questa stagione con 9 punti di vantaggio sull'Austria Vienna secondo classificato. Presenza fissa in Champions e soprattutto Europa League, senza tuttavia mai incantare, il Salisburgo negli ultimi anni ha lanciato gli esterni Mané e Kampl, ora rispettivamente a Southampton e Leverkusen, mentre tra i giocatori più rappresentativi degli ultimi anni non possiamo non citare il gigante Marc Janko, 83 gol tra il 2005 e il 2010, trascinatore della Red Bull nel suo primo periodo vincente. L'attuale totem e capitano della squadra è il centravanti Jonathan Soriano, cresciuto tra Espanyol e Barcellona B e trasferitosi a Salisburgo nel 2012. 112 reti in 132 presenze e tre titoli di capocannoniere del campionato austriaco consecutivi dipingono bene il peso dello spagnolo nelle recenti fortune del club. Il Salisburgo può anche contare su due club satellite: il Liefering, che gioca in Erste Liga, secondo livello del calcio austriaco, e il Red Bull Salisburgo Juniores, ora in Regionalliga (equivalente della nostra Lega Pro).

New York Red Bulls - Stati Uniti
Ad appena un anno dall'acquisizione del Salisburgo, Red Bull compie la medesima operazione dall'altra parte dell'oceano: 100 milioni di euro tra squadra e stadio per l'acquisto dei New York MetroStars, immediata sostituzione del logo, dei colori sociali (bianco e rosso come ogni altra squadra controllata) e della denominazione, scatenando le medesime proteste tra i tifosi. In questo caso però gli ingenti investimenti non sono stati controbilanciati da risultati sportivi all'altezza, dato che il miglior risultato della squadra resta la finale persa contro il Columbus Crew nel 2008. I sostenitori del club newyorkese si sono comunque consolati con una parata di stelle niente male; su tutti spicca Thierry Henry, che ha vestito la maglia dei tori rossi per ben 4 stagioni ed è stato eletto miglior giocatore della MLS nel 2013. Tra gli altri, vale la pena citare Rafa Marquez, l'ex Barça visto recentemente a Verona, l'australiano ex Everton Tim Cahill (miglior giocatore della MLS nel 2014) e i fratelli Bradley e Shaun Wright-Phillips, quest'ultimo ricordato per la lunga militanza in Premier League tra Manchester City (più di 200 presenze coi Citizens), Chelsea e Qpr. Attualmente la squadra, guidata dal tecnico ex Montreal Impact Jesse Marsch, occupa la quarta posizione in Eastern Conference ed è reduce dal roboante 0-7 inflitto ai cugini del New York City, la squadra di Villa e Andrea Pirlo. Anche i Red Bulls hanno una squadra satellite, il New Yokr Red Bulls II, squadra che milita in USL, terzo livello del calcio nordamericano.

Red Bull Brasil - Brasile
Dall'America del nord a quella del sud in poco più di 365 giorni; nessun club preesistente rilevato stavolta, ma una squadra con marchio Red Bull del tutto nuova, fondata dal nulla il 19 novembre del 2007. La squadra della città di Campinas, terzo centro dello stato di San Paolo per importanza, inizia subito la scalata nella complessa struttura del calcio brasiliano: dal 2009 ad oggi il club ha centrato 3 promozioni a livello statale, raggiungendo il gradino più alto del Campionato Paulista e guadagnandosi così il diritto di partecipare alla Serie D, competizione di livello nazionale divisa in 8 gironi con susseguenti playoff per la promozione in C. Nessun nome noto ai più nella rosa attuale del Red Bull Brasil, guidata dal tecnico Mauricio Barbieri, emergente 32enne che si ispira a José Mourinho. La squadra non sembra avere ancora la qualità necessaria per aspirare alle categorie più alte del calcio carioca, ma le risorse economiche non mancano e non ci sorprenderemmo di vederla in Serie A nel prossimo decennio.
Red Bull Ghana - Ghana
Tra progetti a breve, medio e lungo termine, c'è spazio anche per un esperimento fallito nell'universo calcistico targato Red Bull: parliamo del Red Bull Ghana fondato nel 2008 assieme all'omonima Academy per giovani calciatori, ma scomparso dal panorama calcistico nel 2014. Nato dal nulla proprio come il Red Bull Brasil, con sede nella città di Sogakope, il Red Bull Ghana ha disputato diversi campionati nella massima serie ghanese, retrocedendo poi in Second Division nel 2013, mentre la squadra giovanile Red Bull Ghana Academy è stata inserita fin da subito in Third Division. Il 2014 ha sancito il fallimento del progetto del Red Bull Ghana, con lo scioglimento della prima squadra e la fusione dell'Academy con la West African Football Academy, club satellite del Feyenoord.
RB Lipsia - Germania
L'ultima creatura del marchio Red Bull è probabilmente quella che sentiremo nominare più spesso negli anni a venire: occupati i tornei più periferici, nel 2009 il brand si prende anche la Germania dell'est, storicamente più povera di grandi club rispetto all'ovest, rilevando la licenza dell'SSV Markranstadt, ai tempi in quinta divisione. Una volta adottata la denominazione di RB Lipsia, con RB che ufficialmente sta per RasenBallsport dato che in Germania è vietato inserire marchi commerciali nel nome di una squadra, e imposte le "solite" novità come lo stemma coi tori e i colori sociali bianco e rosso, il club ha iniziato la sua incessante scalata verso Bundesliga. Il RB Lipsia centra 4 promozioni in 7 anni, con due Coppe di Sassonia vinte, l'ultima proprio in questa stagione grazie al secondo posto in Zweite Bundesliga. Gli obiettivi dichiarati del club, guidato prima dalla panchina e poi da dietro la scrivania dall'ex tecnico dell'Hoffeneim Ralf Rangnick (il prossimo anno il tecnico sarà Ralph Rasenhuettl, proveniente dall'Ingolstadt), sono la qualificazione europea e la vittoria della Bundesliga nel giro di 10 anni. Tra i protagonisti della cavalcata del Lipsia troviamo la vecchia conoscenza Marvin Compper, transitato dalle parti di Firenze, il numero 10 ex Malmoe Forsberg, l'italo-tedesco Diego Demme e Rani Khedira, 22enne fratello dello juventino Sami. La nuova ammiraglia di Red Bull sarà sicuramente protagonista nella prossima sessione di mercato: il ds Rangnick ha già ammesso l'interesse del club nei confronti di Leroy Sané, talento dello Schalke accostato ai più grandi club d'Europa.

In collaborazione con Alex Campanelli