La nuova formula cambia pure l’Europa League. Il metodo che crea dei mini campionati all’interno di un grande girone metterà alla prova le squadre destinate a passare alla storia come le pioniere di una competizione che pare voglia avvicinarsi sempre di più a un campionato parallelo a quello nazionale.
La Lazio targata Baroni se la vedrà con avversari che sanno di Champions. Porto e Ajax su tutte. Mentre la trasferta di Kiev impone prudenza e attenzione, sia per ragioni tattiche che ambientali. A Roma arriverà una Real Sociedad che ha il sapore della tradizione e di quel coefficiente di difficoltà che quando si tratta di compagini spagnole è spesso alto e insidioso.
Nizza, Ludogorets, Twente e Braga chiudono un calendario in cui la regola è fare il maggior numero di punti possibile, soprattutto di vittorie, rispetto alle regole di un sistema in cui non sono soltanto le dirette avversarie ad essere tenute in considerazione, ma tutte le altre partecipanti. Nelle coppe europee si correrà contro tutte, in ogni turno. Anche con quelle che non si incontreranno sul terreno di gioco.
L’Ajax allenato da Francesco Farioli, filosofo ex portiere, che ha in organico l’ex Juve Rugani, non sta brillando in una Eredivisie che in cui i lanceri al momento devono sostare un po’ ai box, indietro nelle gare a causa di un periodo di gare rinviate a causa di problemi sindacali negli organi di polizia. Il PSV, dopo 6 gare, è primo in classifica, mentre l’Ajax, dopo 4 partite (la squadra di Farioli ne ha altre due da recuperare), ha raggiunto quota 7 punti, con una media dunque inferiore a quella della capolista.
Più in salute il Porto, che è secondo in classifica con cinque vittorie su sei dietro uno Sporting Lisbona a punteggio pieno. Vítor Bruno, che prima è stato assistente di Sérgio Conceição, adesso ne è diventato appieno la guida tecnica. I dragões hanno dovuto sopperire restando nella loro recente tradizione calcistica dopo che proprio l’ex Lazio aveva rinnovato informalmente il contratto per quattro anni poche settimane prima della rottura. In realtà il cambio è avvenuto a causa di equilibri politici causati dall’elezione di Villas-Boas ai vertici del club. La nuova dirigenza avrebbe quindi manifestato l’intenzione di cambiare la guida tecnica che comunque molto aveva dato negli ultimi anni alla squadra portoghese.
Un avversario di certo molto ostico sarà rappresentato per la Lazio dalla Real Sociedad. La squadra di Imanol Alguacil gioca un calcio di qualità e negli ultimi anni ha saputo esprimere talenti molti interessanti. Mikel Oyarzabal, attaccante, è uno tra i giocatori più rappresentativi della compagine spagnola. Kubo è un esterno molto veloce e imprevedibile, con Barrenetxea, giocatore offensivo molto talentuoso, ormai maturo per guadagnarsi una maglia da titolare.
In una formula europea tutta nuova una Lazio altrettanto nuova sarà testata da una sequenza di gare in cui alcune avversarie possono essere considerate tra le favorite per fare strada in una competizione che, dettata da nuovi equilibri tecnici e tattici, potrebbe suggerirne di nuovi anche nelle gerarchie del calcio europeo.