La sorpresa Marocco ha già eliminato la parte spagnola della penisola iberica. Adesso c’è da affrontare quella portoghese. La rivisitazione imperialista ha tracciato un percorso di rivincite. A completamento dell’impresa ci sarebbe la semifinale. E un continente intero si vedrebbe laddove dove non si era mai immaginato.
Il Marocco ha già battuto una volta il Portogallo ai campionati del mondo. Nel 1986, in Messico. Girone F, 3-1 per i marocchini. Doppietta di Abderrazak Khairi, calciatore di Rabat entrato nella storia del suo paese per quella partita. E non solo. Perché il Marocco quel girone lo avrebbe addirittura vinto, prevalendo su Inghilterra, Polonia e lo stesso Portogallo. 4 punti di primato e qualificazione agli ottavi di finale dove gli africani sarebbero stati eliminati dalla Germania finalista.
La rivincita per i portoghesi arriva nel 2018. Girone B del mondiale russo. Cristiano Ronaldo decide la gara con un gol nei minuti iniziali. 1-0, Portogallo qualificato insieme alla Spagna e Marocco fuori all’ultimo posto dopo un solo punto conquistato proprio con gli spagnoli.
Adesso le condizioni sono diverse. I portoghesi sembrano non dipendere più dall’ex attaccante del Real Madrid e i marocchini possono contare su una formazione che ha dimostrato solidità e compattezza tattica. La resistenza contro gli spagnoli agli ottavi ha messo in luce giocatori già di livello internazionale come Hakimi e Ziyech, o come il portiere Bounou, uno tra gli estremi difensori dell’intero torneo. Amrabat non ha disdegnato le prestazioni autorevoli che ha più volte ripetuto nel campionato italiano e tutta una squadra sembra muoversi secondo una solidità sia tattica che atletica.
Il Portogallo agli ottavi ha liquidato la Svizzera con un roboante 6-1, mostrando qualità di palleggio, rapidità e imprevedibilità contro un avversario fin troppo modesto per mettere alla prova gli iberici. La gara col Marocco sul piano mentale e nervoso potrebbe essere già un banco di prova più indicativo. Una prova che arriva a coincidere con la possibilità di accedere alle semifinali. L’esperienza di Pepe, la qualità di Fernandes e Felix e la linea mediana composta da Silva, Otavio e Carvalho presentano un Portogallo che potrebbe fare strada in silenzio in un mondiale dove le attenzioni principali sembrano rivolte ad altre formazioni. L’ostacolo Marocco, ovviamente, non è di quelli da sottovalutare.
La possibilità di entrare nella storia fornirà ai marocchini una spinta psicologica degna delle occasioni quasi irripetibili. L’ottavo del 1986 è un ricordo abbastanza lontano per ricordare alla squadra di Walid Regragui che per molte selezioni nazionali è impresa ardua inserirsi nelle fasi finali tra le grandi del calcio mondiale. Restarci, resistervi e farvi altra strada costruiscono un sogno che, forse, si porta dietro un continente.
